Il bilancio
Dal 1° gennaio 2016 al 30 dicembre scorso sono stati almeno 181.283 i migranti arrivati in Italia dall’Africa, dal Medio Oriente e dall’Asia. Un dato che supera anche il record registrato nel 2014
A livello europeo sono sbarcati sulle coste della Ue almeno 361 mila persone (l’Italia quindi rappresenta il punto di approdo per la metà): la Grecia — con 173.446 migranti arrivati — è al secondo posto, ma i flussi si sono quasi azzerati dopo l’accordo con la Turchia. In Spagna si contano 6.826 arrivi
Accelerazione delle procedure per chi richiede asilo e inserimento nei circuiti dei lavori socialmente utili per chi è in attesa di risposta. È questo uno dei capitoli principali da realizzare proprio perché alla linea repressiva venga affiancata una politica di integrazione. Entro il 10 gennaio si riunirà al Viminale la consulta islamica che ha tra i suoi compiti principali iniziative per una cooperazione fattiva che porti, come specificato nel documento istitutivo «a una comunità aperta e integrata, salvaguardata nelle differenze compatibili con il nostro ordinamento, rispettosa dell’identità nazionale e dei valori della società di accoglienza».
Espulsioni e reato
La parte più spinosa certamente riguarda le modifiche legislative, anche tenendo conto che finora ogni tentativo di abolire o cambiare il reato di clandestinità è andato a vuoto. E questo nonostante i magistrati e numerosi esperti di diritto abbiano spiegato che la contestazione di questa norma rallenta o addirittura impedisce l’espulsione dello straniero irregolare perché questi può chiedere di rimanere in Italia fino alla conclusione dell’iter processuale.