Corriere della Sera

Insidie del pizzino da Giulietta al Parlamento

- Di Paolo Di Stefano

Tornare al caro vecchio pizzino. È quanto consiglia Donald Trump, il re dei tweet, l’abile comunicato­re social, il messaggiat­ore indefesso. Non fidatevi delle chat e di Internet, niente email e computer: scegliete carta e penna, nulla di meglio per salvaguard­are i vostri messaggi. Un paradosso? Certo, dopo l’esperienza vissuta da Hillary Clinton con le sue email, anche senza troppa malizia il consiglio trumpiano può suonare come una beffa, ma tant’è. Dunque, tornare al vecchio pizzino, divenuto celebre grazie al boss di Cosa Nostra Bernardo Provenzano, che per evitare intercetta­zioni, rinunciand­o al telefono, dal suo rifugio preferiva comunicare all’esterno attraverso biglietti o striscioli­ne di carta. Fatto sta che la connotazio­ne di quella antica parolina siciliana apparentem­ente gentile, «pizzino», da allora rimane legata agli ambienti criminali, e non stupisce che il termine sia stato usato anche quando scoppiò, nel 2015, l’ennesimo scandalo di calcioscom­messe. Così il «pizzino», anche se viene citato in contesti «puliti», conserva sempre un’allusione poco benevola: del resto, non serve avere cattive intenzioni per conoscere i vantaggi della comunicazi­one scritta. Quante volte in Parlamento si sono visti circolare, sopra e sotto i banchi, fogli e foglietti con messaggi più o meno cifrati: quello, famigerato, di Berlusconi sugli «otto traditori» o quello mostrato involontar­iamente ai fotografi da Mario Monti e firmato Enrico (Letta), fino al più recente botta e risposta tra Renzi («Scusa l’ingenuità, caro Luigi, ma voi fate sempre così?») e Di Maio. E tornando al calcio, si parlò di «pizzini», persino quando, durante una partita con la Juventus, l’allenatore dell’Inter Roberto Mancini fece pervenire al capitano Ranocchia non un urlo sguaiato ma un foglietto con qualche istruzione tattica. L’esperienza, però, insegna che il consiglio di Trump a volte può avere effetti nefasti. A Romeo bastò un «pizzino» non recapitato (in realtà una missiva che lo informava sulla morte apparente di Giulietta) per gettarlo nella disperazio­ne e decidere di farla finita. E quanti biglietti mai pervenuti sono all’origine dell’odissea di Renzo e Lucia! Forse una email avrebbe evitato tante sofferenze di manzoniana memoria...

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