Disney e la polizza da 50 milioni per la morte di Carrie Fisher
L’assicurazione della casa di produzione: l‘attrice scomparsa a 60 anni era coinvolta nei nuovi episodi di Star Wars
Spiazzante per tutti ma (forse) non per la Disney. La morte di Carrie Fisher, l’indimenticata principessa Leila di Guerre Stellari scomparsa improvvisamente la scorsa settimana all’età di 60 anni, è stata infatti ben risarcita alla casa di produzione cinematografica proprietaria della Lucasfilms e dei prodotti a marchio «Star Wars». Usando la prudenza e la cinica concretezza di certi mariti americani, rivela il quotidiano britannico Daily Telegraph, Episodi Quelli della saga di «Star Wars» già usciti al cinema sono 7. A fine anno è atteso l’ottavo, mentre per il nono bisogna aspettare maggio 2019 Disney aveva stipulato una polizza davvero stellare sulla sua vita: 50 milioni di dollari. Premio giustificato dalle ripercussioni che l’eventuale dipartita della celebre attrice avrebbe avuto sulla saga.
Fisher, colpita il 23 dicembre da un attacco cardiaco sul volo Londra-Los Angeles e spirata pochi giorni dopo all’ospedale della metropoli californiana, iniziò a interpretare Leila quasi quarant’anni fa ed era attualmente coinvolta nella realizzazione dell’VIII e del IX episodio. Ma se per la prima pellicola, che uscirà nelle sale a fine anno, le scene in cui compare la principessa Leila sono già state girate, per la seconda debbono ancora iniziare. La casa di produzione dovrà dunque sostituire l’amata attrice: un danno economico rilevante. Ma 50 milioni di dollari sono anche un bel ristoro per le casse della Disney. Meno felici saranno invece i Lloyds, la storica compagnia Star Wars Mark Hamill, Carrie Fisher e Harrison Ford assicurativa britannica che a detta del Daily Telegraph aveva sottoscritto l’assicurazione e che si vede costretta a versare la somma. Figlia dell’attrice Debbie Reynolds, morta appena 24 ore dopo di lei, e del cantante Eddie che lasciò la moglie per sposare Elizabeth Taylor, con Guerre Stellari Carrie ebbe un trionfo di proporzioni mondiali, che le fu da subito difficile da gestire.