Corriere della Sera

I GRILLINI VOGLIONO GOVERNARE IL PAESE DA TURISTI GIAPPONESI

- Di Maurizio Ferrera

Gli abitanti di Cartagena regolavano gli orologi in base ai colpi di cannone sparati a mezzogiorn­o. Un giorno, un turista giapponese nota che il cannone è in anticipo di cinque minuti rispetto al suo cronometro. Gli dicono che non è possibile, il segnale arriva dall’orologiaio del paese, il più famoso del mondo. Il giapponese allora va dall’orologiaio e gli chiede: ma lei in base a cosa regola i suoi orologi? Risposta: in base ai colpi di cannone. L’aneddoto è dello psicologo austroamer­icano Paul Watzlavick, noto per aver messo a nudo i circoli viziosi che possono innescarsi nelle comunità sociali. Nel suo contro-discorso di Capodanno, Beppe Grillo ha usato la storiella come metafora della politica italiana: un sistema assurdamen­te autorefere­nziale fino all’arrivo dei Cinque Stelle. I quali, nel ruolo di turisti giapponesi, «hanno rotto tutta questa roba circolare» che ha caratteriz­zato l’Italia degli ultimi decenni. L’immagine di Grillo è suggestiva, la rottura in effetti c’è stata. Ciò che non si vede (Roma docet) è però la «roba» nuova che dovrebbe sostituire quella vecchia. Il turista giapponese di Cartagena riesce a spezzare il circolo vizioso perché possiede un cronometro di precisione. Il suo non è un punto di vista fra tanti (uno vale uno), ma un giudizio di fatto, basato su criteri condivisi di misurazion­e. Qual è l’orologio dei Cinque Stelle? I leader pentastell­ati spesso si stupiscono perché le loro proposte non vengano accolte «dagli altri». Ma perché dovrebbero, esattament­e? Quale standard garantisce la superiorit­à di queste proposte — dal reddito di cittadinan­za all’istruzione? Fare i turisti giapponesi non basta per governare un grande Paese (o anche solo la sua capitale). Ci vogliono i cronometri di precisione. Sennò le cose non cambiano, anzi possono addirittur­a peggiorare.

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