Corriere della Sera

Mariah Carey, gaffe e figuracce in diretta tv

Impacciata e tradita dal playback, ha lasciato il palco durante il concerto di Capodanno a Times Square

- Chiara Maffiolett­i

SInsieme Fogli, Canzian, Facchinett­i, Battaglia e D’Orazio e esiste un confine tra il capriccio da star e la figuraccia epica, allora deve passare per forza dalle parti di Times Square. Proprio lì l’altra sera, davanti agli occhi e — sfortunata­mente — alle orecchie di migliaia di spettatori (si parla addirittur­a di due milioni di persone), Mariah Carey ha salutato il 2016 con quella che, già dopo pochi secondi, si è capito sarebbe diventata la sua peggiore esibizione di sempre.

La super star del super concerto di Capodanno ha regalato una manciata di minuti da brivido e non per via della sua voce, ma per l’imbarazzo di chi l’ha vista spaesata e legnosa al punto da abbandonar­e il palco quindici minuti prima del previsto e, per inciso, anche prima di mezzanotte: non un dettaglio se ti esibisci la sera del 31 dicembre e pure in diretta tv (sulla Abc). Che qualcosa non andasse si è capito presto: più che la regina della serata, la cantante sembrava fosse stata spinta a tradimento sul palco da qualcuno che le voleva male. Spaesata, con l’espression­e di chi pensa: che ci faccio qui?, Con i ballerini Mariah Carey, 46 anni, durante un momento della sua disastrosa performanc­e a New York Chiudere la propria carriera musicale con un record al cinema è un privilegio raro. Ci sono riusciti i Pooh, che si sono tolti lo sfizio di battere Star Wars al botteghino. Come? Con il concerto finale dei loro 50 anni di musica: «L’ultima notte insieme», lo show d’addio al palazzetto di Casalecchi­o-Bologna e trasmesso in diretta via satellite in oltre 200 sale italiane. Lo show ha raccolto 35 mila spettatori, posizionan­dosi secondo al box office, con 500 mila euro d’incasso, subito dopo Oceania targato Disney, ma prima di Rogue One: A Star Wars Story e di Il GGG — Il grande gigante gentile, il nuovo film di ha esordito con un brano in evidente playback. Ma dire che il problema della performanc­e fosse solo il labiale fuori sincrono è come dire che il problema di Erode fosse non avere un buon carattere.

Questo perché, dopo essere apparsa circondata da un'areola di piume, Carey — che, nella non proprio tiepida notte newyorkese, indossava temeraria un body color carne trapunto di brillantin­i — ha mosso i primi passi. E sembrava proprio fossero tali visto che per farli è stata scortata da due ballerini, forse preoccupat­i che cadesse dai mitici tacchi a spillo. Poi un’aggiustati­na ai capelli, una alla collana, sguardi di pesante imbarazzo. E praticamen­te niente altro, il tutto mentre però andava la base su cui avrebbe dovuto cantare. Non lo ha fatto, lanciando qua e là scuse tipo: «Non abbiamo fatto le prove... le cose vanno così». E ancora: «Sto cercando di fare la brava, lascerò che sia il pubblico a cantare». Problemi tecnici, ma sembrava che ad affrontarl­i non fosse un’icona del pop con quasi trent’anni di carriera, ma una debuttante che, in un talent show, sarebbe stata eliminata al primo giro.

Tra le frasi sconnesse, quella a un ballerino: «Tanto per farci una risata, sollevami». O: «Volevo una vacanza pure io, non posso andare in vacanza pure io?», e «La situazione non può peggiorare». L’idea di esibirsi comunque, improvvisa­ndo, non l’ha invece sfiorata, lasciando infine il palco senza neanche dire ciao.

Eppure lei — abituata ad essere trattata come una diva, che rilascia interviste sdraiata a letto e che ama avere nei ristoranti le sue canzoni in sottofondo —, ha ritrovato il brio che le mancava (almeno a Times Square), poco dopo, quando ha postato il video di una sua espression­e che pare dire: è andata così, commentand­o: «Le cose brutte capitano». In modo meno fine, ma il senso è quello. Quel che è stato è stato, insomma, ogni suo concerto del 2017 non potrà che andare meglio. Si spera.

Non abbiamo fatto le prove... Volevo una vacanza pure io... La situazione non può peggiorare Le cose brutte capitano

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