Da Amadeus a D’Alessio, l’ultimo dell’anno in tv senza emozioni
Capodanno casalingo: più di tre italiani su quattro (il 78%) hanno festeggiato a casa la notte di San Silvestro. E cosa avranno fatto, oltre a ritrovarsi intorno al desco famigliare, giocare a tombola, imbastire discorsi interessanti? Avranno guardato la tv, tenendola almeno in sottofondo.
Tempi non facili: un’ingenua convinzione suggerisce che in questi casi la tv dovrebbe dare il meglio per chi resta in famiglia. Non vi è permesso di fare il cenone al ristorante? Non vi preoccupate, non vi faremo pentire di essere rimasti a casa. A casa a vedere Amadeus. Che da Potenza, in Basilicata, si sbracciava e urlava per presentare Nek, Arisa, Edoardo Bennato, Tony Hadley, Noemi, Benji & Fede (quelli veri non quelli straordinari inventati da Fiorello), Alex Britti, Valerio Scanu, Gazebo, il redivivo Sandy Marton ed ex partecipanti ad «Amici» di Maria De Filippi.
C’era anche Renzo Arbore con parte della sua Orchestra Italiana. Peccato che la serata non fosse tutta occupata da chi avrebbe almeno saputo coinvolgere positivamente il pubblico. Tutto questo su Raiuno: «L’anno che verrà». A casa a vedere Nino D’Angelo. Che da Civitanova Marche intratteneva il pubblico cantando e presentando Michele Zarrillo, Loredana Bertè, Giovanni Caccamo, Rosario Miraggio, Bouchra, Anna Tatangelo e alcuni cantanti della scuderia De Filippi. Tutto questo su Canale 5: «Capodanno con Gigi D’Alessio».
In comune i due show avevano il freddo della sera (i cantanti si esibivano intabarrati), la raccolta fondi per le zone terremotate (nella notte i due programmi si sono collegati, in una sorta di patto del Nazareno della solidarietà), le interruzioni pubblicitarie in parallelo. In queste occasioni ci vorrebbe un po’ più di teatro emotivo, di appello motivazionale: cari spettatori quanto vi stiamo mostrando è meraviglioso, e voi avete l’opportunità di assistere a tutto ciò. E il 2017 sarà un anno fantastico!