G7 e Onu, il passo in avanti dell’Italia sulla scena internazionale
Nella vetrina della diplomazia internazionale, da poche ore, l’Italia ha compiuto un inedito, doppio salto in avanti. Per la prima volta nella sua storia il nostro Paese sarà contemporaneamente membro del Consiglio di sicurezza della Nazioni Unite (fra pochi giorni Angelino Alfano sarà a New York per incontrare il nuovo segretario generale, Antonio Guterres) e presidente di turno del G7, il gruppo che comprende le sette economie più avanzate del mondo. Un doppio ruolo cui si aggiunge la gestione del vertice di rilancio della Ue, previsto in marzo, a Roma, occasione nata per celebrare il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma. Nato in apparenza debole, il governo di Paolo Gentiloni, che a gennaio farà un tour di capitali europee, si troverà dunque a gestire, almeno sino alla fine di maggio, quando a Taormina arriveranno fra gli altri il nuovo presidente degli Stati Uniti e il nuovo inquilino dell’Eliseo, una road map diplomatica di grande spessore. Gli obiettivi cui punta il nostro Paese sono in continuità con l’esecutivo di Matteo Renzi, rimarca l’ambasciatrice Maria Angela Zappia, prima donna a ricoprire l’incarico di consigliere diplomatico a Palazzo Chigi: e dunque stabilità nel Mediterraneo, gestione e soluzioni delle crisi migratorie, focus speciale sulla Libia, superamento della crisi delle istituzioni europee, che il nostro Paese, come del resto sosteneva Barak Obama, ritiene ormai un pericoloso anello debole, una sorta di pericoloso vuoto di potere, nello scacchiere geopolitico. In sede Onu è in discussione un accordo globale, una sorta di Migration Compact, che Roma cercherà di portare sino alle fase finali, puntando probabilmente su novembre, quando toccherà
Gli appuntamenti Nato in apparenza debole, il governo di Paolo Gentiloni si troverà a gestire una road map diplomatica di grande spessore
al nostro Paese, rappresentato dall’ambasciatore Sebastiano Cardi, presiedere il Consiglio di sicurezza. Un grande evento che possa costituire un passo avanti formale, internazionale, ai massimi livelli, nel contrasto al fenomeno delle crisi migratorie, non solo del Mediterraneo. La gestione del G7 sarà certamente uno sforzo notevole, oltre che un’occasione in qualche modo irripetibile per molte delle nostre città. Lo sherpa del governo italiano sarà l’ex capo di gabinetto di Paolo Gentiloni alla Farnesina, Raffaele Trombetta. Oltre a Taormina gli altri grandi appuntamenti saranno il G7 dei ministri delle Finanze, in agenda a Bari l’11-13 maggio, al quale parteciperanno anche i governatori delle banche centrali e il presidente della Bce, Mario Draghi, il G7 della Cultura, previsto a Firenze a fine marzo, quello degli Affari esteri, previsto a Lucca, quelli focalizzati su industria, lavoro e innovazione, previsti a Torino a fine settembre, quello sulla Salute, previsto a Milano i primi di novembre.