Corriere della Sera

«Mi ha seguita in stanza, poi mi ha buttata sul letto»

Roma, la tentata violenza in hotel. Il racconto della turista svedese: ero terrorizza­ta e ho gridato

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Ieri le hanno fatto visitare il Colosseo, poi un passaggio per le vie dello shopping — ma a distanza dall’hotel dove ha rischiato di essere violentata a Capodanno —, infine un invito a cena dai vigili urbani che l’hanno salvata. Per oggi invece il programma offre i Musei capitolini e qualche altro giro per il centro, prima del trasferime­nto all’aeroporto per tornare a casa.

Per ordine — senza precedenti — della sindaca Virginia Raggi, così Roma cerca di farsi perdonare dalla turista svedese di 30 anni aggredita nella sua camera nell’Hotel Del Corso dal portiere di notte. Ora ex. Un egiziano di 58 anni, Asrat Abu El Nasa, fermato dai vigili urbani, incastrato dalle telecamere dell’albergo, ma tuttora libero. E la vittima non lo sa.

Il sessantenn­e è stato solo denunciato per violenza sessuale: le immagini della videosorve­glianza lo riprendono mentre accompagna la svedese nella sua stanza al primo piano e poi esce qualche istante più tardi con i pantaloni abbassati. Indossa anche la stessa camicia e lo stesso papillon notati dagli investigat­ori al loro arrivo in hotel. «Una prova schiaccian­te», secondo gli agenti del Gruppo sicurezza pubblica emergenzia­le che ritengono più che attendibil­e la versione della turista.

«Ero tornata in albergo dalla festa al Circo Massimo e ai Fori con una coppia di amici. All’inizio non capivo perché il portiere mi volesse a tutti i costi accompagna­re in camera, ma una volta aperta la porta me ne sono resa conto: mi ha toccato le spalle e, quando ho

Ospite speciale La ragazza ha accettato di trascorrer­e una giornata con i vigili che l’hanno salvata

reagito, mi ha scaraventa­to sul letto. Voleva violentarm­i. Ero terrorizza­ta, ho gridato più forte che potevo e lui è scappato», racconta la giovane vittima — un avvocato in vacanza a Roma solo Capodanno — che ha abbracciat­o la sindaca negli uffici della Municipale davanti al comandante dello Spe Lorenzo Botta. La prima cittadina ha disposto che per tutto il soggiorno la svedese sia accompagna­ta ovunque voglia andare da una vigilessa in borghese e su un’auto civetta.

Una sorta di risarcimen­to, pensando anche all’immagine della Capitale. «Questa storia dell’aggression­e a Capodanno è un danno enorme», sottolinea chi indaga. A spezzare la tensione, nonostante la rabbia, è proprio la ragazza. Quella notte le sue grida hanno richiamato l’attenzione dell’amica e del fidanzato che ancora si trovavano nella hall. Sono stati loro a fermare una pattuglia. «In un attimo mi sono ritrovata sette poliziotti in camera, non so nemmeno da dove siano spuntati», ricorda ancora la turista che ha riconosciu­to il suo aggressore.

«Pensavamo fosse un padre di famiglia, stavamo tranquilli», si sono sfogati i responsabi­li dell’hotel con i vigili urbani. «Noi non abbiamo colpe». E anche loro, per farsi perdonare, hanno offerto alla svedese il resto del soggiorno in un hotel a cinque stelle.

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