Corriere della Sera

Svolta culturale La spedizione sul Nilo di Napoleone nel 1798 cambiò la percezione europea di quei luoghi

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1589 fu innalzato quello di piazza del Popolo e Michele Mercati pubblicò Gli obelischi di Roma. Fu «drizzato» anche quello di piazza San Pietro da Domenico Fontana nel 1590, che collocò così un monumento ad Amon Ra al centro della piazza cristiana.

Quando non era l’Egitto a incendiare le menti era la tradizione semitica, detta mosaica. In decine di libri si ipotizzaro­no vari Templi di Salomone e Arche dell’Alleanza. Per Filippo II di Spagna l’architetto Juan de Herrera realizzò l’Escorial, definito il nuovo tempio di Salomone.

Nel XVIII secolo mercanti, pellegrini, medici, nobili con al seguito disegnator­i e architetti o artisti, finanziati da società reali o dilettanti, iniziarono a viaggiare nel Levante e la conoscenza cambiò con la visione delle fonti. I più arditi risalivano il Nilo; pochi si avventurav­ano nell’interno. Tra questi Jean Otter, che tracciò le prime mappe verso la Mesopotami­a e il carmelitan­o Leandro di Santa Cecilia, che si spinse sino a Bagdad, Babilonia e Ninive. In genere ci si fermava a Palmira e Baalbek come nel viaggio dell’archeologo Robert Wood. Le tombe verticali di Palmira diventeran­no un mito in Les ruines (1791) del francese Volnay, un testo che ispirerà la spedizione di Napoleone in Egitto.

Nel XVIII secolo mercanti, pellegrini, medici, cercatori di monete, nobili con al seguito disegnator­i e architetti iniziarono a viaggiare nel Levante

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