La vicenda
mercato drogato dalle follie cinesi. Sarà un mese di passione. Gli allenatori lo aspettano e al tempo stesso lo temono. La Juve, dopo Rincon, sta valutando se non sia il caso di raddoppiare gli sforzi a centrocampo: svanito Witsel, resta viva l’ipotesi Luiz Gustavo del Wolfsburg, che i tedeschi valutano 15 milioni. Ma i bianconeri — ora che Asamoah ha deciso di non andare alla Coppa d’Africa — potrebbero anche rimanere così. Il Milan, per ora, ha rinunciato a Badelj e nel ruolo di centrocampista centrale, come vice Locatelli, potrebbe adattare Bertolacci. Galliani insiste per Gerard Deulofeu, esterno d’attacco dell’Everton, che metterebbe d’accordo le due anime del club. La trattativa non è in discesa perché gli inglesi, nonostante lo spagnolo solo quattro volte sia stato titolare, non vogliono cederlo in prestito neppure se i rossoneri inserissero il diritto di riscatto. La Roma, ceduto Iturbe, vuole Jesé: c’è l’intesa con il Paris Saint Germain, ma non con lo spagnolo. Il Napoli pensa a vendere, la Lazio vuole rafforzare il progetto Champions con un attaccante esterno: più El Ghazi, 21 anni dell’Ajax, di Eder. La Fiorentina, in ritardo in classifica, è prigioniera di Kalinic: se il Tianjin dovesse versare la clausola di 50 milioni di euro e il giocatore desse il via libera al trasferimento (per adesso ha risposto picche), i viola potrebbero sostituirlo con Zaza più che con uno tra Gabbiadini e Jovetic. Badelj lascerà Firenze solo per un’offerta superiore ai 10 milioni. L’Atalanta potrebbe avere Palacio dall’Inter. Occhio a Cassano: il Palermo lo vuole, lui preferirebbe restare vicino a Genova e allora torna d’attualità l’ipotesi Entella.
Renzo Cavalieri (foto), docente di diritto dell’Asia Orientale a Ca’ Foscari, era uno degli avvocati del team che ha curato l’acquisto dell’Inter da parte di Suning
La cordata cinese che vuole acquisire il Milan ha già versato a Fininvest 200 milioni: il closing è fissato per il 3 marzo
Gli investitori Jilin Yongda, Guangzhou Bank, China Zheshang Bank, Jinge Investment, Rentai Investment, Haixia Capital, Huangshi Zhongbang Sports, China Industrial Bank, China Huarong Asset Management
Li Yonghong, volto dell’affare Milan-cordata cinese, alla fine ha parlato. Prima di Natale ha concesso un’intervista all’Ansa, assicurando che «il closing si farà entro la data concordata con Fininvest».
Parole misurate per instillare fiducia. Tuttavia, appare ancora di difficile interpretazione la melina nell’acquisizione definitiva della squadra. Dovuta in particolare alle regole, citate dal signor Li, in vigore nella Repubblica Popolare nel campo degli investimenti all’estero. Come strano appare il fatto che in Cina le uniche notizie sul caso siano quelle di fonte italiana. Come districarsi dunque in questa vicenda? Ne abbiamo parlato con il professor Renzo Cavalieri, docente di diritto dell’Asia Orientale a Ca’ Foscari ma, soprattutto, uno degli avvocati del team che ha curato l’acquisto dell’Inter da parte di Suning: azienda cinese Come funziona Per le autorizzazioni ci vuole coerenza tra le attività in patria e l’investimento all’estero
«solida e già nel settore, visto che possiede una squadra di calcio, il Jiangsu Suning».
Milan-Inter: un derby anche tra finanziarie cinesi?
«Per me non c’è partita: sono due casi molto differenti. Suning è una realtà solida e articolata, con rami di business da tempo nel sistema-calcio della Repubblica Popolare. Anche per questo l’acquisizione dell’Inter è filata liscia: il progetto era chiaro e non c’erano contraddizioni con le regole cinesi. Pochi mesi di trattative, poi il closing. Per
«Ogni investimento estero che abbia origine in Cina ha