Corriere della Sera

La bandiera Antognoni sventola ancora a Firenze

Pace con Della Valle dopo 15 anni, l’ex campione sarà dirigente: «Insieme per grandi cose»

- Al. p.

L’«unico Dieci» ritorna a casa, Giancarlo Antognoni e la Fiorentina lavorerann­o ancora assieme. Lo aveva annunciato l’ex campione domenica su Facebook: «Per me inizia una nuova avventura, e questo mi riempie di gioia. Spero che insieme riusciremo a fare delle buone cose, io me lo auguro con tutto il cuore». Ieri è arrivata l’ufficializ­zazione del club che offre ad Antognoni un lavoro «in stretto contatto con la presidenza con compiti di rappresent­anza, sia sportiva che aziendale, e di collaboraz­ione allo sviluppo delle attività sociali e promoziona­li». Insieme alle parole un video dal titolo «La leggenda torna a casa» ricorda in pochi frammenti che splendida razza di campione era Antognoni: corsa a testa alta bella come poche se ne sono viste sui campi italiani, destro pregiato, tiro potentissi­mo e pure l’abilità di tuffarsi di testa come un bomber e segnare in piena area alla Juve, la più grande nemica della Fiorentina.

Nel suo periodo di massimo splendore, erano arrivate offerte anche da Torino. Ma Antognoni non ha mai voluto vestire né bianconero né alcuna altra maglia, fedele a quella viola nel bene e nel male, ricambiato da un pubblico che ancora oggi lo considera, appunto, l’unico Dieci.

Si era visto alla recente festa dei 90 anni del club dove, annunciato come «il ragazzo che giocava guardando le stelle», era entrato sul campo del Franchi osannato dai tifosi. Quella sera di agosto l’abbraccio con Andrea Della Valle aveva sancito la pace fra il campione e la proprietà, distanti, per una lunga serie di malintesi, fin da quando la famiglia Della Valle aveva rilevato il club nel 2002. Antognoni, in precedenza, aveva già lavorato come dirigente per la Fiorentina con ottimi risultati. Ora, ricomposte le frizioni ed esaurito il suo contratto con la Figc come capo delegazion­e dell’Under 21, una delle più grandi bandiere del calcio italiano ha potuto realizzare il suo sogno. E quello di un popolo che non l’ha mai dimenticat­o.

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