Lo sci piange Vuarnet, il rivoluzionario dello stile a uovo
Olimpionico, guidò anche l’Italia e Thoeni fino al trionfo di Sapporo. Il suo marchio è icona della moda
Stroncato da un ictus, a 83 anni di età se n’è andato Jean Vuarnet, un grande nome dello sci e dello sport. Fu un precursore di tecniche vincenti, un rivoluzionario, un personaggio che legò il suo nome anche alla moda e a una linea di occhiali e di abbigliamento di successo, ma anche un uomo costretto a misurarsi con una tragedia immane: il suicidio della moglie e di un figlio.
Noi italiani lo ricordiamo per aver guidato la Nazionale dal 1968 al 1972, anche se in quello staff tecnico stava crescendo la figura di Mario Cotelli, futuro d.t. della nascitura Valanga Azzurra. Però, temporalmente e sul piano formale, Vuarnet lavorò al lancio di Gustavo Thoeni e anche la spedizione olimpica di Sapporo 1972, nonostante fosse già in uscita, si svolse sotto il suo mandato: il Giappone consacrò il talento di Gustavo e premiò, con il bronzo nello slalom, anche il cugino Rolando.
Jean Vuarnet, però, prima di
La tragedia La sua vita rovinata dal suicidio della moglie e di un figlio assieme a 14 membri di una setta
tutto è stato un grande campione e un fantastico inventore, forte anche di studi universitari in Medicina a Grenoble. Inventò la posizione a uovo in discesa e grazie a essa, oltre all’utilizzo (per primo) di sci metallici, vinse l’oro ai Giochi 1960 di Squaw Valley. Tra le sue armi vincenti, però, c’era anche un particolare tipo di occhiali, che permettevano una migliore profondità di campo e una maggiore capacità di percepire i dettagli. Uno degli ottici che lavorò al progetto gli chiese di utilizzare il suo nome: fu un successo commerciale che dura ancora oggi, abbinato anche a una linea di abbigliamento e accessori per lo sci.
Nato in Tunisia, già protettorato francese, ma cresciuto a Morzine, Vuarnet è stato anche un mecenate della sua terra: il giorno di Natale del 1966 aprì, lì vicino, la stazione sciistica di Avoriaz, unendo i suoi impianti a quelli delle località svizzere d’oltre confine. I colpi di genio si sono sposati però anche a vicende controverse o addirittura tragiche. Diventato vicepresidente della Federazione francese, Vuarnet fu tra coloro che nel 1973 sospesero 9 atleti accusati di simpatizzare per i moti studenteschi nati nel 1968. Il dramma, invece, il 22 dicembre 1995: la moglie Edith e un figlio, Patrick, si suicidarono sul plateau di Vercors assieme ad altri 14 membri dell’Ordine del Tempio Solare. Jean, forse, è morto quel giorno, non nella notte tra Capodanno e lunedì.