GARANTISMO E DIALETTICA PER L’INFORMAZIONE DI OGGI
Caro direttore, sul Corriere della Sera del 2 gennaio il Presidente dell’ Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), il professore Giovanni Pitruzzella, ha manifestato preoccupazioni condivise da tutti coloro che temono il rischio di veder trasformato Internet da strumento di servizio dell’informazione e della cultura in un immondezzaio di leggende metropolitane, notizie allarmistiche, incitamenti fanatici e bigotti: tanto più suggestivi quanto più fantasiosi e «urlati». La diffusione «virale» di siffatti materiali è poi spesso alimentata da chi controlla «i cancelli» di Internet, attraverso l’uso di meccanismi (algoritmi) di classificazione e presentazione delle notizie che privilegiano il numero delle adesioni, dei «mi piace»: meccanismi che premiano, proprio, la credulità. Il rischio evocato dal professor Pitruzzella trascende singoli pur gravi episodi di disinformazione: attiene, in ultima analisi, alla difesa stessa della democrazia: che, come ricorda de Tocqueville, «è il potere di un popolo informato». Ed è pure persuasiva la proposta del Presidente dell’Agcm: l’affidamento ad organismi terzi e indipendenti di compiti di vigilanza e intervento sulla degenerazione in atto (fatta ovviamente salva e anzi benvenuta la autodisciplina che i web-oligarchi sapranno darsi, nell’interesse stesso della loro credibilità ). Vigilanza ed intervento, suggerisce Pitruzzella, da attuarsi attraverso sistemi
di «notifica e rimozione» attivati su richiesta di parte, con i quali si conceda al diffusore della notizia sospetta un brevissimo termine per contraddire, e così poi eventualmente rapidamente eliminare «contenuti palesemente falsi o illegali o lesivi della dignità umana». Si tratta, come noto, di un tipo di meccanismo di modello europeo, adottato e collaudato anche dall’Autorità delle Comunicazioni per la rimozione di contenuti sospettati di violare diritti d’autore. Meccanismo garantistico: il «sospettato» potrà difendersi, entro
Verifiche Va nella direzione giusta la proposta del presidente dell’Agcm, Giovanni Pitruzzella Rischi di Internet In gioco è la credibilità di una comunità che non può essere in balia delle «bufale»
un termine brevissimo dalla notificazione dell’addebito, dimostrando, ad esempio, che il copyright su quella certa opera è in realtà scaduto. Naturalmente, rispetto all’insieme dei rischi di inquinamento informativo, occorrerà distinguere la notizia ritenuta falsa da una vera e propria espressione di reato (come l’incitamento all’odio razziale): in tal caso l’ente di vigilanza ne dovrà investire la magistratura, nel frattempo sospendendo cautelativamente il messaggio. E quanto, poi, ai (sospettati) falsi tout court, ci si dovrà concen- trare su quelli dotati di pericolosità sociale («i vaccini provocano l’autismo» è cosa diversa da «avvistati Ufo»). E aggiungerei che l’ente di vigilanza dovrebbe comunque garantire, proprio attraverso la rete, piena trasparenza informativa dell’iter e dell’esito del suo intervento: e dunque anche la rappresentazione degli argomenti, ove non manifestamente assurdi, eventualmente portati per difendere le notizie in odore di «bufala». Dunque, nessun rischio di inquietanti «Autorità del vero»: la proposta del presidente Pitruzzella ben si coniuga con un doveroso garantismo a null’altro ispirato se non ad una concezione dialettica, propria di una società aperta, della ricerca del vero, del più attendibilmente vero.
Presidente del Movimento Consumatori