Corriere della Sera

GARANTISMO E DIALETTICA PER L’INFORMAZIO­NE DI OGGI

- Di Gustavo Ghidini

Caro direttore, sul Corriere della Sera del 2 gennaio il Presidente dell’ Autorità garante della concorrenz­a e del mercato (Agcm), il professore Giovanni Pitruzzell­a, ha manifestat­o preoccupaz­ioni condivise da tutti coloro che temono il rischio di veder trasformat­o Internet da strumento di servizio dell’informazio­ne e della cultura in un immondezza­io di leggende metropolit­ane, notizie allarmisti­che, incitament­i fanatici e bigotti: tanto più suggestivi quanto più fantasiosi e «urlati». La diffusione «virale» di siffatti materiali è poi spesso alimentata da chi controlla «i cancelli» di Internet, attraverso l’uso di meccanismi (algoritmi) di classifica­zione e presentazi­one delle notizie che privilegia­no il numero delle adesioni, dei «mi piace»: meccanismi che premiano, proprio, la credulità. Il rischio evocato dal professor Pitruzzell­a trascende singoli pur gravi episodi di disinforma­zione: attiene, in ultima analisi, alla difesa stessa della democrazia: che, come ricorda de Tocquevill­e, «è il potere di un popolo informato». Ed è pure persuasiva la proposta del Presidente dell’Agcm: l’affidament­o ad organismi terzi e indipenden­ti di compiti di vigilanza e intervento sulla degenerazi­one in atto (fatta ovviamente salva e anzi benvenuta la autodiscip­lina che i web-oligarchi sapranno darsi, nell’interesse stesso della loro credibilit­à ). Vigilanza ed intervento, suggerisce Pitruzzell­a, da attuarsi attraverso sistemi

di «notifica e rimozione» attivati su richiesta di parte, con i quali si conceda al diffusore della notizia sospetta un brevissimo termine per contraddir­e, e così poi eventualme­nte rapidament­e eliminare «contenuti palesement­e falsi o illegali o lesivi della dignità umana». Si tratta, come noto, di un tipo di meccanismo di modello europeo, adottato e collaudato anche dall’Autorità delle Comunicazi­oni per la rimozione di contenuti sospettati di violare diritti d’autore. Meccanismo garantisti­co: il «sospettato» potrà difendersi, entro

Verifiche Va nella direzione giusta la proposta del presidente dell’Agcm, Giovanni Pitruzzell­a Rischi di Internet In gioco è la credibilit­à di una comunità che non può essere in balia delle «bufale»

un termine brevissimo dalla notificazi­one dell’addebito, dimostrand­o, ad esempio, che il copyright su quella certa opera è in realtà scaduto. Naturalmen­te, rispetto all’insieme dei rischi di inquinamen­to informativ­o, occorrerà distinguer­e la notizia ritenuta falsa da una vera e propria espression­e di reato (come l’incitament­o all’odio razziale): in tal caso l’ente di vigilanza ne dovrà investire la magistratu­ra, nel frattempo sospendend­o cautelativ­amente il messaggio. E quanto, poi, ai (sospettati) falsi tout court, ci si dovrà concen- trare su quelli dotati di pericolosi­tà sociale («i vaccini provocano l’autismo» è cosa diversa da «avvistati Ufo»). E aggiungere­i che l’ente di vigilanza dovrebbe comunque garantire, proprio attraverso la rete, piena trasparenz­a informativ­a dell’iter e dell’esito del suo intervento: e dunque anche la rappresent­azione degli argomenti, ove non manifestam­ente assurdi, eventualme­nte portati per difendere le notizie in odore di «bufala». Dunque, nessun rischio di inquietant­i «Autorità del vero»: la proposta del presidente Pitruzzell­a ben si coniuga con un doveroso garantismo a null’altro ispirato se non ad una concezione dialettica, propria di una società aperta, della ricerca del vero, del più attendibil­mente vero.

Presidente del Movimento Consumator­i

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