Latorre: critiche sbagliate, non si può farne a meno
Senatore pd Nicola Latorre, 61 anni, presiede la commissione Difesa
«Sono esterrefatto, colpito dalle critiche che, soprattutto da parte di esponenti del Pd come Debora Serracchiani ma anche da altre parti della sinistra, si riversano sull’azione del ministro Minniti riguardo ai Cie, proprio ora che grazie alla sua azione si intravede una strategia complessiva per gestire i flussi migratori, che tenga insieme nuove politiche di integrazione, gestibilità del rapporto tra comunità e migranti, rafforzamento della prevenzione nella lotta al terrorismo e per la sicurezza».
Senatore Nicola Latorre, i Cie sono considerati l’origine di tutti i mali.
«E invece sono, diciamo dovrebbero essere, per legge, non luoghi di parcheggio ma luoghi agili, piccoli, di identificazione dei migranti, imprescindibili per poter far partire l’azione di rimpatrio verso chi non è richiedente asilo».
Solo cinque funzionano.
«Per questo si pensa a uno per Regione, quindi 20 che gestirebbero 1600 migranti. In questo modo, distribuendoli, senza creare parchi-lager, senza costruire centri veri e propri, si può gestire il flusso, identificare i nuovi arrivati e procedere più celermente al rimpatrio. Oggi riusciamo a rimpatriare appena il 2 per cento degli immigrati clandestini. Ma senza un luogo per identificarli come facciamo?».
Adesso nei Cie i migranti rimangono mesi.
«Per questo il ministro sta svolgendo un’azione complessiva: accordo con i sindaci, accordi internazionali per cercare di limitare i flussi e favorire i rimpatri. Minniti è stato invitato a Tripoli, cosa molto importante, perché occorre firmare intese non solo con i Paesi da cui provengono molti clandestini ma anche con i Paesi di passaggio. Grazie a questa svolta, alle attività di deradicalizzazione che saranno proposte e a nuove politiche di integrazione potremo gestire meglio i flussi e rafforzare la sicurezza».