Corriere della Sera

Banco Bpm, passato di mano il 10%

Il ruolo di Fratta Pasini e la ricerca di un nucleo stabile di soci. La caduta del tetto del 5% Nel capitale CariLucca, CariVerona e i fondi: da BlackRock a Wrm e Dimensiona­l fund

- Fausta Chiesa

La prova del nove ci sarà la prossima settimana quando chi ha comprato azioni del Banco Bpm nel corso di questa settimana, se avrà superato il 3% dovrà comunicarl­o a Consob. Si saprà presto se ci saranno azionisti rilevanti. Gli acquisti ci sono stati. Nei primi tre giorni di scambi, quella che con la fusione della Popolare di Milano e del Banco di Verona è diventata la terza banca italiana è salita in Borsa del 18,7% (ieri ha chiuso a +1,49% a 2,72 euro, superando i 4 miliardi di capitalizz­azione) e in tre giorni sono passati di mano 159 milioni di azioni, pari a circa il 10% del capitale. Attorno alla public company caratteriz­zata finora da un azionariat­o molto diffuso (e questo perché è nata dall’unione di due ex Popolari) si è creata molto attesa per capire chi sono i soci di riferiment­o e se sarà possibile creare un nucleo stabile a sostegno della governance, che è appena stata nominata lo scorso primo gennaio e che ha al vertice il Ceo Giuseppe Castagna. Un altro board è previsto il 10 gennaio per nominare il comitato esecutivo che sarà presieduto da Pier Francesco Saviotti.

Il presidente Fratta Pasini si sta attivando per creare il nucleo stabile. Nel frattempo, la domanda è se a comprare finora sono stati i vecchi soci dei due istituti che si sono fusi. Per quanto riguarda il Banco Popolare, si tratta della Fondazione CariLucca (che aveva il 2,27% del Banco Popolare e ora l’1,2% circa del Banco Bpm), CariVerona (che aveva lo 0,75% e quindi dovrebbe avere lo 0,4% della nuova banca), ma anche la Cattolica Popolare di Molfetta, Unipol e soci privati come Sandro Veronesi (Calzedonia). Le Fondazioni non dovrebbero vendere (anche perché hanno valori di carico molto superiori ai corsi attuali), ma Cariverona, come ha dichiarato il direttore generale Giacomo Marino, sarà un «socio di accompagna­mento strategico». Difficilme­nte nel Banco Bpm aumenterà la quota. «La mia impression­e come socio — dice il sindaco di Verona Flavio Tosi — è che la Fondazione adesso ha l’impegno dell’aumento di capitale di Unicredit (al momento CariVerona non ha ancora preso alcuna decisione ufficiale in merito, ndr) e non so se nel breve periodo potrà fare uno sforzo su Banco Bpm». Dall’altro lato, i soci Bpm, come risultavan­o dal verbale dell’assemblea del 15 ottobre 2016, erano costituiti da fondi come BlackRock, Wrm Capital, Dimensiona­l Fund e Norges Bank.

Se il titolo è salito in Borsa, la terza banca italiana vale comunque soltanto 4 miliardi: il 27 marzo scadrà il limite dei diritti di voto fino al 5%, come previsto dalla legge di riforma delle Popolari, e per raggiunger­ne il controllo basterebbe poco più di un miliardo di euro.

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