Corriere della Sera

L’orchestra Rai: energia luminosa con Petrenko

- di Enrico Girardi

Da Haitink a Blomstedt, da Jansons a von Dohnányi, da Iván Fischer a Petrenko, non sono mancati quest’anno in Italia concerti di direttori d’alto profilo la cui presenza è un fatto raro poiché lavorano stabilment­e altrove.

Tra questi hanno impression­ato in particolar­e Iván Fischer con la sua Orchestra del Festival di Budapest e Petrenko con quella del Teatro dell’Opera di Monaco: due musicisti che si distinguon­o per slancio, potenza e rigore, per non dire della personalit­à e del carisma.

Kirill Petrenko, il maestro designato alla guida dei Berliner Philharmon­iker dal 2018, ha anche bissato il «regalo». In questi giorni festivi è tornato in Italia, a Torino, non con la sua orchestra ma con la Sinfonica Nazionale della Rai. Più di dieci anni fa, lui era solo 30enne, fu chiamato all’ultimo a sostituire Elihau Inbal in un programma wagneriano. Impression­ò e iniziò la maiuscola carriera. Ora, di sua iniziativa, ha restituito il dono tornando a Torino per eseguire la Haffner di Mozart e la Patetica di Ciaikovski­j.

Quella della Rai è una buona orchestra, sia beninteso. Ma è difficile dire se ha mai suonato così bene. Nella Sinfonia di Mozart hanno impression­ato l’energia luminosa e la cura dei fraseggi. In quella del congedo di Ciaikovski­j la densità, la potenza e la profondità del suono unite alla trasparenz­a delle linee: un suono che corre diritto alla pancia ma senza annebbiare, in tale sconquasso, il cervello. Tutto esaurito per due sere all’Auditorium Rai e ovazioni a non finire. Concerto Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai Sul podio: Kirill Petrenko 8,5 

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Bacchetta Il direttore d’orchestra Kirill Petrenko (44 anni)

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