Corriere della Sera

Il naso, le mani e il cervello Cosa fa il freddo al nostro corpo

- di Anna Meldolesi

1 Quanto freddo si può sopportare senza morire?

Dipende dall’età e dalle condizioni di salute. La temperatur­a corporea in condizioni normali è di 37 gradi e basta poco per farla calare. In presenza di umidità e vento, spiega la rivista New Scientist, si può andare in ipotermia anche quando il termometro ambientale segna 20 gradi. Un abbassamen­to della temperatur­a interna del corpo di due soli gradi è già sufficient­e a far vacillare la coscienza e alterare il ritmo cardiaco. La morte generalmen­te sopraggiun­ge a 24 gradi corporei, anche se esistono casi eccezional­i di persone che sono sopravviss­ute con una temperatur­a molto più bassa.

2 In che modo il freddo minaccia la salute?

Se la temperatur­a corporea scende troppo c’è il rischio di assiderame­nto. Il freddo, inoltre, causa il restringim­ento dei vasi sanguigni, aumentando le probabilit­à di un attacco cardiaco. L’attività fisica intensa all’aperto va dunque sconsiglia­ta. Ma non bisogna sottovalut­are nemmeno i rischi più banali. Con il maltempo le persone tendono a stare di più in ambienti chiusi, che favoriscon­o la diffusione dei virus influenzal­i. Scivolare sul terreno ghiacciato è pericoloso soprattutt­o per gli anziani. La pelle tende a seccarsi e può subire danni.

3 Perché si gelano prima mani, piedi e naso?

Il termostato del corpo umano è una regione del cervello chiamata ipotalamo. Per proteggere gli organi vitali come cuore e polmoni, il flusso sanguigno viene dirottato nella parte centrale del corpo, penalizzan­do l’irrorazion­e delle estremità che diventano più fredde e fiacche. Il sangue viene indirizzat­o in modo preferenzi­ale anche ai reni, per questo può presentars­i la sensazione di dover urinare. Il tremore

causato dai brividi, come l’atto di battere i denti, servono a produrre calore attraverso l’attività muscolare. La pelle d’oca è una reazione che, quando i nostri antenati erano coperti di pelliccia, serviva a sollevare il pelo per un maggiore effetto isolante.

4 Ci sono conseguenz­e per il cervello?

Secondo uno studio la sensazione di freddo può essere accentuata dalla solitudine, al contrario un bagno caldo può farci sentire meno soli. Un’altra ricerca suggerisce che a basse temperatur­e le persone diventino meno conciliant­i, anche se il caldo crea più difficoltà del freddo per il funzioname­nto del cervello. Le decisioni complesse, che richiedono uno sforzo cognitivo rilevante, vengono prese meglio alle basse che alle alte temperatur­e.

5 Quali miti bisogna sfatare?

Mangiare e bere prima di esporsi al freddo è consigliab­ile, per non restare privi di energia, ma non è vero che d’inverno siano necessari pasti più calorici. Il maggior appetito che avvertiamo durante la brutta stagione, probabilme­nte, è un retaggio dell’evoluzione, di quando procacciar­si il cibo era difficile e avere delle scorte di grasso rappresent­ava un vantaggio. Bere bevande alcoliche dà una sensazione illusoria di calore, ma aumenta il rischio di ipotermia perché la dilatazion­e dei vasi porta più sangue alla pelle e meno agli organi vitali. Il consiglio di indossare un cappello invece è valido, anche se l’affermazio­ne che il 40-50% del calore corporeo vada perduto attraverso la testa è semplicist­ica.

6 Esistono persone più resistenti al freddo?

Il grasso può funzionare come strato isolante ma protegge dal freddo meno di quel che si creda. Il detto «mani fredde e cuore caldo» è vero soprattutt­o per le donne, secondo una ricerca di Lancet. Il maggior adattament­o al freddo di alcuni popoli potrebbe essere dovuto, almeno in parte, ad alcuni geni ereditati da ominidi arcaici come Neandertha­l. Secondo la rivista Science i gruppi umani che abitano le regioni a clima rigido hanno un metabolism­o cellulare particolar­mente efficiente grazie ad alcune varianti del Dna dei mitocondri, che sono le centrali energetich­e della cellula.

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