Corriere della Sera

L’ultimo saluto a De Mauro nella «sua» Sapienza

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La cerimonia La sindaca di Roma Virginia Raggi fa le condoglian­ze alla vedova De Mauro. Dietro di loro la ministra Fedeli Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha partecipat­o, ieri mattina nell’aula I della facoltà di Lettere dell’Università di Roma La Sapienza, alla commemoraz­ione di Tullio De Mauro, l’ex ministro dell’Istruzione e grande linguista scomparso giovedì a 84 anni. I discorsi ufficiali sono stati tenuti da Alberto Asor Rosa e dal rettore Eugenio Gaudio. Alla cerimonia erano presenti anche i ministri della Cultura e dell’Istruzione e dell’università, Dario Franceschi­ni e Valeria Fedeli, oltre a personalit­à del mondo della politica e della cultura.

Il primo caso è legato all’arresto di un fedelissim­o di Raggi, Raffaele Marra, con l’accusa di corruzione

C’è poi l’inchiesta della Procura di Roma sulle nomine effettuate da Raggi, in particolar­e l’incarico a Carla Romana Raineri, ex capo di gabinetto, e a Salvatore Romeo, ex capo della segreteria politica della sindaca

Giampaolet­ti

Extragiudi­ziario, c’è poi il nodo bilancio: dopo la bocciatura dell’Oref, c’è tempo fino al 28 febbraio per evitare il commissari­amento In arrivo l’ex direttore generale di Doria ma potrebbero esserci problemi di stipendio

al segretario generale Pietro Paolo Mileti, già insediato a Roma, per ricomporre la coppia che ha retto la giunta di centrosini­stra del capoluogo ligure. A dicembre, in sostituzio­ne di Paola Muraro all’Ambiente, era arrivata Pinuccia Montanari, anche lei con un’esperienza recente a Genova. Il filo rosso che lega Roma alla città del Garante potrebbe rinforzars­i ulteriorme­nte.

Ma sull’investitur­a del nuovo direttore generale insistono ancora due questioni. La prima riguarda l’attuale occupazion­e di Giampaolet­ti che, i primi di dicembre, ha lasciato il Comune di Genova per entrare in Unicoop Tirreno con incarico apicale al Personale. «Ma nel caso lascerebbe Unicoop», Bonafede ha tranquilli­zzato il M5S, confermand­o la svolta «nordista» del Campidogli­o, iniziata con l’ingaggio del veneto Massimo Colomban. La seconda è sullo stipendio di Giampaolet­ti che a Genova percepiva 132 mila euro lordi: si vuole schivare una nuova grana sui maxistipen­di.

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