Corriere della Sera

Amico, ti pago via Facebook

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Amici. O clienti? Che i legami che abbiamo stretto su Facebook non siano sempre e non siano tutti amicizie in senso stretto ce lo suggerisce il buonsenso (e ce lo conferma una sentenza della Cassazione francese diffusa nei giorni scorsi che stabilisce che quelli su Facebook non sono «veri» amici). In un futuro molto prossimo potrebbero diventare altro ancora: fonti o destinatar­i di scambi monetari. Insomma, solo in Spagna.

Madrid potrebbe essere la testa di ponte per lo sbarco in Ue del nuovo sistema di pagamento. Con il quale presto o tardi avremo a che fare.

In Italia, Facebook arriva a 28 milioni di utenti unici al mese: numero di poco inferiore al totale degli italiani connessi, che raggiunge quota 30 milioni. Messenger, il sistema di messaggist­ica del social, è la seconda app più utilizzata nel nostro Paese (sorpassata solo da quella di Fb stesso). Sappiamo usarla, insomma, e ci sono buone probabilit­à che anche i nostri amici, famigliari e conoscenti lo sappiano fare.

Usare il nuovo sistema di pagamento quindi sarà comodo per tutti. Potremo, per esempio, dire addio agli snervanti gruppi di chat per organizzar­e le collette: basterà mettersi d’accordo sull’importo e i soldi per i regali comuni si potranno inviare e raccoglier­e direttamen­te dalla finestra di discussion­e. Con il non secondario vantaggio di «smascherar­e» gli smemorati con pochi screenshot. Potremo sdebitarci in tempo reale con gli amici che anticipano per noi i soldi di cinema, teatro o concerti senza l’imbarazzo di non avere abbastanza contanti nel portafogli. Magari potremo anche pagarlo, lo spettacolo (ma anche la pizza, la birra e l’ombrellone), se il cinema (e la pizzeria, il pub e lo stabilimen­to balneare) avrà un account Facebook.

Potrebbe anche essere rischioso. Il sistema per inviare il denaro è talmente semplice che ci potrebbe riuscire anche un bambino: basta digitare l’icona del dollaro che compare sullo schermo tra le varie opzioni della chat, selezionar­e l’importo e inviare. Anche un bambino, appunto, ce la farebbe. Reginetta Sephora Ikalaba

C’è addirittur­a chi l’ha paragonata a una scimmia. Sul web si sa, gira di tutto. Ma questa volta a scatenare i social è Sephora Ikalaba, giovane migrante nigeriana di 19 anni, 165 centimetri di altezza, eletta Miss Helsinki. Ma in Finlandia, nei commenti che circolano sul web, la notizia è stata accolta da (feroci) polemiche. Nelle fotografie della serata Sephora appare sorridente e felice. Ma in Rete la giuria finlandese è accusata di alimentare «la dittatura terzomondi­sta del politicall­ycorrect». E c’è chi la bolla come «la Miss più brutta degli ultimi anni», sostenendo che in realtà fossero «meglio le altre concorrent­i bianche».

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