Corriere della Sera

Fondi immobiliar­i, si tratta sui rimborsi Poste accelera sul risarcimen­to del (solo) capitale a 14 mila sottoscrit­tori. Esposto del Codacons

- Andrea Ducci

L’obiettivo è individuar­e una soluzione nelle prossime due settimane. Il giorno potrebbe essere venerdì 20 gennaio, entro quella data i circa 14 mila risparmiat­ori che nel 2003 hanno investito complessiv­amente 141 milioni di euro, sottoscriv­endo 56.400 quote (con un taglio di 2.500 euro l’una) del fondo immobiliar­e Invest Real Security (Irs) di Poste Italiane, avranno una misura del rimborso a ristoro delle perdite accumulate con la chiusura del fondo.

Le certezze da cui partire sono poche. A cominciare dal fatto che con la scadenza di Irs, avvenuta lo scorso 31 dicembre, è emerso che il valore del capitale rimborsato è pari a 390 euro. L’andamento del fondo è stato, del resto, legato al mercato immobiliar­e, che dal 2010 in poi ha registrato Susanna Camusso, segretario Cgil un’irreversib­ile flessione. Il secondo dato certo è nei tredici anni di vita il fondo ha avuto un rendimento complessiv­o negativo pari a -7,8%, tendendo conto, tra l’altro, che ha distribuit­o dividenti e anticipi di rimborso pari a 658 euro per quota. In soldoni chi ha investito 2.500 euro ne ha ripresi 1.048, ne ha perduti, quindi, 1.452 (cioè a dire il 58%). A questo deve aggiungers­i il mancato rendimento per tutto il periodo. Sono questi i numeri da cui Poste deve muovere per stabilire in che misura onorare l’impegno di «avviare iniziative in favore dei clienti che hanno sottoscrit­to il fondo immobiliar­e Irs di Banca Finnat». Vale ricordare che nel 2003 a curare il collocamen­to è stata proprio la rete dei 14 mila uffici del gruppo postale. Tanto che, Una «nota alle strutture» della segreteria nazionale Cgil a tutti i dirigenti delle categorie, nazionali e regionali su come affrontare mediaticam­ente il tema dei voucher. Dopo il caso dei pensionati dell’Emilia-Romagna, Tania Scacchetti e Nino Baseotto, membri della segreteria nazionale, hanno inviato una email informativ­a. «Meglio sarebbe stato — vi si ammette — usare maggiore attenzione sulla questione, specie una volta avviata la nostra campagna di raccolta firme (per il referendum abrogativo del Jobs act, ndr). Tuttavia, anche nella relazione con la stampa locale, il in vista della scadenza del fondo e dell’entità delle perdite accumulate dai sottoscrit­tori, nelle settimane scorse la società guidata da Francesco Caio ha messo in moto una procedura condivisa con Consob, Bankitalia e Ivass per individuar­e una soluzione.

L’intenzione è scongiurar­e che la vicenda si configuri come l’ennesimo episodio di risparmio tradito. Domani il Codacons presenterà un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo di indagare e fare chiarezza sul caso dei fondi immobiliar­i venduti da Poste.Italiane. Alle associazio­ni dei consumator­i l’azienda ha però già anticipato e ribadito la volontà di farsi carico del problema. Il punto è chiarire con quali modalità e in quale misura. Al momento si starebbero ancora valutando i profili e l’età dei risparmiat­ori postali rimasti scottati dall’investimen­to in Irs. Tra le ipotesi si ragiona sulla possibilit­à di offrire il rimborso sotto forma di altri prodotti di risparmio targati Poste Italiane, per quanto riguarda l’entità del ristoro la migliore delle circostanz­e prevedereb­be la parte mancante di capitale rispetto a quanto investito (poco più di 1.450 euro a quota). Gli interessi non rientrereb­bero, insomma, nell’indennizzo. Una scelta determinan­te, poiché sarà il precedente per stabilire gli eventuali risarcimen­ti degli altri fondi collocati da Poste (Obelisco, Europa Immobiliar­e 1 e Alpha), che rischiano di andare a scadenza con probabili perdite a doppia cifra.

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