Corriere della Sera

Milan, 45 giorni per decidere il futuro in campo e fuori

Oggi il Cagliari, Montella: «Capiremo gli obiettivi». Closing, piano B e piano C

- Paolo Tomaselli 19ª giornata Guido De Carolis Arianna Ravelli

rentina, l’Inter, il Milan, vado da tutte le parti ad allenare».

Massimilia­no Allegri sostanzial­mente dice il contrario, prevenendo qualsiasi domanda sul suo futuro: «Sto bene alla Juventus, sono contento di stare qui e spero di rimanere il più a lungo possibile». Allora dove sta la freddezza? Lo sfogo di Doha dopo la sconfitta in Supercoppa («Li prenderei tutti a calci») non è passato inosservat­o e viene rivendicat­o dal tecnico a oltre due settimane di distanza. Con una premessa («Lo sfogo non c’entra niente col mio futuro, sono due cose completame­nte separate») non richiesta e per questo un po’ curiosa: «È stato sempliceme­nte lo sfogo di un allenatore che tiene in modo particolar­e al lavoro. E poi dopo tante volte, milioni di volte, in cui ho elogiato i ragazzi per quello che hanno fatto e per quello che stanno facendo, consentite­melo: noi dopo 35 minuti seri siamo usciti dalla partita, con una gestione sbagliata e per 85’ minuti siamo stati meno seri. E questo non va bene. Per cui mi sono molto arrabbiato, ma credo sia normale».

Meno normale, nell’ottica di Allegri è che quando la Juve vince siano esaltati i campioni e il mercato (a proposito: Evra, che ha le valigie pronte per la Spagna o l’Inghilterr­a, non è stato convocato) e quando perde venga attaccato il tecnico, associando­lo magari a nuove panchine (in questo caso soprattutt­o quella dell’Arsenal). Succede dappertutt­o, ma solo attraverso una maggiore responsabi­lizzazione dei giocatori la Juve può arrivare più forte e compatta alla campagna di primavera in Champions e campionato: la vera stagione del disgelo.

Secondo Vincenzo Montella i prossimi «45 giorni saranno decisivi per capire gli obiettivi del Milan», che questo pomeriggio alle 18 affronta il Cagliari a San Siro con l’intenzione di rincorrere l’Europa e alla fine capire quale si sarà guadagnato. Ora è a due punti dal terzo posto che vale la Champions (con la sfida al Bologna da recuperare) e la squadra di Massimo Rastelli, compagno di stanza di Montella durante il corso a Coverciano, con il record di gol incassati (42) sulla carta è il partner ideale per ricomincia­re dopo la sosta. Un’attività, questa, che è riuscita indigesta al Milan negli ultimi due anni. Questa volta, però, si ricomincia dopo aver accarezzat­o la Supercoppa conquistat­a a Doha. «Ma io sono stufo di festeggiar­e — frena Montella, che, fosse per lui, giocherebb­e anche nel periodo natalizio —. È bello vivere certe sensazioni, ma non è un trofeo prestigios­o come la Champions che ti può far perdere la testa». In campo ci sarà l’eroe dell’ultimo rigore di Doha, Pasalic (Kucka è out per una botta) e tornerà il tridente SusoBacca-Niang che non si vede dal derby del 20 novembre. Se

La rincorsa ricomincia. A Udine riprende la caccia dell’Inter alla zona Champions League. Le ultime tre vittorie con Genoa, Sassuolo e Lazio hanno riacceso le speranze e fortificat­o i nerazzurri. La difesa non subisce gol, l’attacco segna e l’Inter è uscita con le tasche piene dalle ultime tre sfide contro l’Udinese. Pioli però non si fida («La pausa è sempre un’incognita») e spera che il freddo polare friulano non congeli la rinascita, dopo una settimana di lavoro al sole di Marbella.

Un anno fa gennaio segnò la caduta dei nerazzurri: dopo il successo a Empoli alla ripresa la squadra di Mancini si avvitò, scivolando in una il primo è la sorpresa della stagione, gli altri due devono riscattars­i: Carlos non segna da sette partite e non è mai arrivato a otto in tutta la sua carriera.

I prossimi 45 giorni saranno decisivi anche per le sorti della società, perché è vero che la chiusura della trattativa di vendita è prevista per il 3 marzo, ma è altrettant­o vero che si potrebbe fare prima. Se le autorizzaz­ioni lunga crisi che la spinse fuori dalla zona Champions. Oggi gennaio può essere il mese del rilancio, la certificaz­ione di una raggiunta maturità. Il match all’ora di pranzo con l’Udinese chiuderà un girone d’andata partito male con De Boer e raddrizzat­o da Pioli. Poi verranno gli impegni con Chievo, Palermo e Pescara. Il calendario dà una mano, ma l’Inter non deve ripetere l’andata, quando le prime tre partite fruttarono la miseria di 4 punti. La squadra è cambiata, più solida e determinat­a ad approfitta­re delle incertezze degli avversari. Pioli predica umiltà, tenta di riequilibr­are un ambiente emotivo e facilmente suggestion­abile dall’esaltazion­e per esportare capitali all’estero non dovessero essere ancora arrivate a metà febbraio (e le probabilit­à non sono superiori al 50%), il consorzio Sino Europe sceglierà percorsi diversi: esiste un piano B (il prestito da banche europee), esiste anche un piano C, un’operazione complessa ancora da svelare. Entrambe le strade alternativ­e saranno e dalla depression­e. Infilare una striscia di vittorie è l’obiettivo, così da arrivare al meglio al big match del 5 febbraio con la Juventus. Aspettando l’acquisto dell’atalantino Roberto Gagliardin­i che dovrebbe arrivare all’inizio della settimana, l’allenatore nerazzurro insiste su modulo e uomini che fin qui hanno garantito solidità, successi e gol. A Udine ci sarà anche Steven Zhang, figlio del patron di Suning Jindong Zhang, accompagna­to dall’ad Liu Jun. Un importante segnale di vicinanza della proprietà alla squadra. Riscatto M’Baye Niang e Carlos Bacca titolari contro il Cagliari: il colombiano non segna da sette partite (Ciamillo e Castoria)

Spalletti Dobbiamo investire ma non possiamo. Andare alla Juve? Andrei dovunque ad allenare È bello tornare a vincere ma sono stufo di festeggiar­e, ora nuovi traguardi Il mercato? Giusto stare attenti a vedere se si può migliorare qualcosa a livello tecnico

pronte a fine mese e prevedono che alla fine sarà Rossoneri Lux, con sede in Lussemburg­o, ad acquistare il Milan. I cinesi hanno fretta: oltre a pagare l’attuale gestione senza poter decidere (8-9 milioni al mese), ci sono una serie di urgenze che Marco Fassone dovrà affrontare, dal rinnovo di Gigio Donnarumma alle decisioni sugli sponsor (Audi, per fare solo un esempio, ha un contratto che scade a giugno e bisognerà vedere se si riuscirà a rinnovare tenendo assieme le esigenze della nuova proprietà, che per la Cina vuole uno sponsor dell’automotive locale).

Il mercato di gennaio, invece, sarà gestito in questa fase di stallo. Montella ha abbandonat­o l’idea di avere un vice Locatelli e punta sulle risorse interne («Bertolacci è un giocatore ritrovato, ha fisico e intelligen­za tattica»), mentre, in caso di occasione, Adriano Galliani proverà a prendere un esterno. «Se puoi migliorare una squadra a livello tecnico lo fai», spera Vincenzo. Domani, intanto, dopo la partita, si dovrebbe concludere lo scambio tra Storari e Gabriel.

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