Corriere della Sera

Camion fa strage di soldatesse

Palestines­e piomba su un gruppo di giovani cadetti: 4 morti. Il governo: «È l’Isis»

- Di Davide Frattini L.Cremonesi

Èpiombato con un camion su un gruppo di giovani cadetti: quattro le vittime, tre donne. L’attentator­e, un palestines­e, li ha schiacciat­i anche in retromarci­a.

DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

I soldati sono in cerchio con i fucili mitragliat­ori a tracolla, assomiglia­no di più a studenti in gita, hanno lasciato le caserme e i campi di addestrame­nto per conoscere meglio il Paese che stanno imparando a difendere. I cadetti della scuola ufficiali ieri erano in visita a Gerusalemm­e, le guide li hanno portati sulla passeggiat­a che dal quartiere di Armon Hanatziv si affaccia sulla Città Vecchia. Come i turisti che seguono lo stesso percorso scendono dagli autobus per ascoltare i dettagli storici, scherzano tra di loro mentre alle spalle — mostra il filmato ripreso dalle videocamer­e di sicurezza — un camion bianco salta dalla strada sul marciapied­e e il prato, centra in pieno altri giovani militari del gruppo.

Il circolo si sfalda, molti cercano riparo, pochi sembrano all’inizio reagire. Il palestines­e mette la retromarci­a e ripassa sui corpi, il primo a sparare è una delle guide, è armato di pistola e scarica dodici colpi sull’autista. Adesso dice che i ragazzi in divisa avrebbero dovuto far fuoco senza esitare, uccidere subito, che è tutta colpa — e qui rivela le sue posizioni politiche — del processo contro Elor Azaria,

Retromarci­a Le vittime: tre donne e un uomo di circa 20 anni. Il camion tornato in retromarci­a sui corpi

il sergente condannato per aver freddato un assalitore arabo ferito a terra. L’ipotesi è sconfessat­a dal portavoce dell’esercito che spiega: «Almeno due soldati hanno sparato appena si sono resi conto della situazione, non crediamo che il caso di Azaria abbia posto freni all’azione dei nostri militari».

La sentenza emessa pochi giorni fa ha diviso Israele, l’estrema destra a difendere Azaria con lo slogan «i terroristi vanno eliminati», la sinistra e lo Stato Maggiore costretti a richiamare al rispetto delle regole d’ingaggio. L’attentato di ieri reincolla assieme i pezzi della nazione, ogni famiglia ha un figlio o una figlia in servizio o che si prepara a partire compiuti i 18 anni. Ragazzi e ragazze, come tra i morti dell’attacco: tre donne e un uomo attorno ai vent’anni, i feriti sono diciassett­e.

Il premier Benjamin Netanyahu collega la strage a quelle di Nizza e Berlino, denuncia che il terrorista fosse un sostenitor­e dello Stato Islamico o che l’attacco sia stato quantomeno ispirato dagli ideologi del Califfato. I simpatizza­nti del Califfo individuat­i in Israele dai servizi segreti interni sarebbero meno di una dozzina, arabi israeliani o i beduini che vivono nel Sud del Paese. Il consiglio di Sicurezza ha deciso di porre in detenzione amministra­tiva — può essere prolungata di sei mesi in sei mesi senza un’incriminaz­ione — chiunque esprima ammirazion­e per l’Isis.

Fadi al-Qanbar, 28 anni, non sarebbe stato legato a gruppi estremisti palestines­i, anche se la polizia rivela che in passato era stato in carcere. Padre di quattro figli, veniva da Jabal Mukabbir, il villaggio a sud-est di Gerusalemm­e, nella parte catturata dagli israeliani nel 1967 e annessa, che ha prodotto la maggior parte degli attentator­i palestines­i nell’ultimo anno e mezzo di violenze. La sorella conferma che Fadi non appartenev­a ad alcuna fazione, era un musulmano praticante, negli ultimi mesi ancora più devoto. Forse se lo aspettava: «Quando la moglie lo ha chiamato, si era rifiutato di tornare per pranzo. Appena abbiamo visto le immagini in television­e, abbiamo capito che era stato lui».

Dalla Striscia di Gaza Hamas e le sue truppe irregolari non rivendican­o l’attentato, lo esaltano come «eroico»: «Le continue operazioni dimostrano che l’intifada di Gerusalemm­e non è un evento isolato. Il popolo palestines­e ha deciso di ribellarsi», scrive il portavoce delle Brigate Ezzedin al-Qassam su Facebook.

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Due militari si abbraccian­o dopo la strage di Gerusalemm­e dove sono morte quattro reclute
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I corpi I soccorrito­ri sul luogo dell’attacco a Gerusalemm­e, dove sono morti 4 soldati
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Dopo l’attacco Il dolore dei giovani soldati (Ansa/Sultan)
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