Corriere della Sera

Quanto sono intelligen­ti i nostri cani?

Si moltiplica­no i test per valutare le capacità cognitive. Il più smart è il Barbone

- di Paola D’Amico

Le loro capacità intelletti­ve potrebbero essere paragonate a quelle di un bambino dai 3 anni ai 5 anni. E possono recepire e ricordare più di duecento parole. Si sono moltiplica­ti in questi anni gli studi sulle capacità cognitive dei cani. In cima alla graduatori­a dei cani più intelligen­ti, il Barbone e i Border Collie. Seguiti dai Retriever come il Golden e il Labrador e, a ruota, dal cane da Pastore tedesco.

il Border Collie e il Barbone. Seguiti dai Retriever come il Golden e il Labrador e, a ruota, dal cane da Pastore tedesco. Una lista che però non tiene conto del fatto che all’interno di una razza si possono avere soggetti con capacità molto diverse.

La complessit­à dei meccanismi cognitivi dei cani, l’utilizzo dei sensi, il tipo di attaccamen­to verso l’uomo sono al centro degli studi di molti scienziati. «Perché studiare i cani è facile e interessan­te — spiega Emanuela Prato Previde, docente di Psicologia alla Statale di Milano e responsabi­le del Canis Sapiens Lab —. Non c’è un’altra specie a parte il cane che viva così in stretto contatto con noi, che apparentem­ente ci capisca, si adatti al nostro comportame­nto e sia disposta a fare un sacco di cose con noi, dalla Agility ai viaggi». Anche al laboratori­o Canis Sapiens «i proprietar­i vengono perché sono curiosi di sapere come funziona la mente del cane e questo è molto positivo ed è il reale interesse di chi fa ricerca». Che non è dare la pagella, dire il cane è più intelligen­te di un altro o di un gatto. «La gente ha grosse aspettativ­e, positive ma anche negative — continua Prato Previde —. C’è chi dice “il mio cane non passa il test, è tonto” e viene smentito, altri “il mio cane è un genio” e il cane invece non riesce nella prova». Il focalizzar­si dei padroni sull’intelligen­za «può risultare negativo, come per i bambini, perché mette un’ombra nella relazione con l’animale ed è una visione distorta di quello che i ricercator­i fanno».

L’invito a patiti dei test è anche a «non cadere nel tranello di scambiare l’intelligen­za con l’affettivit­à: guardare il cane, scorgere il suo sguardo languido e poi vederlo appoggiars­i a noi alla ricerca di una carezza non ha nulla a che fare con l’intelligen­za — conclude Daniele Mazzini, istruttore cinofilo —. Un errore comune è anche «abbinare l’intelligen­za alla docilità e all’obbedienza. Cani primitivi come l’Husky tutto hanno voglia di fare in modo emancipato meno che collaborar­e con l’uomo. Non per questo sono stupidi, anzi».

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Il Pastore tedesco è una delle razze preferite per fiutare tracce: dal...
Nell’opera di Stanley Coren «The Intelligen­ce of Dogs», L’intelligen­za dei cani, i Golden sono considerat­i i quadrupedi più brillanti per obbedienza­comando-addestrame­nto Il Pastore tedesco è una delle razze preferite per fiutare tracce: dal...
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