Corriere della Sera

Addio all’euroscetti­co Farage La scelta di Grillo divide M5S

Il divorzio per andare con i liberali dell’Alde

- Benedetto, Buzzi, Offeddu

Addio agli euroscetti­ci di Farage per i liberali democratic­i di Verhofstad­t. La svolta di Beppe Grillo divide il M5S.

Lasciare gli euroscetti­ci di Nigel Farage per entrare nel gruppo, di convinta fede europeista, dell’Alde. La proposta di far cambiare posto e alleanze ai 5 Stelle nel Parlamento Europeo l’ha lanciata ieri, sul blog, Beppe Grillo. L’ultima parola spetta adesso alla Rete: si chiude oggi il voto online tra gli iscritti al M5S, cominciato ieri. A sorpresa. Perché la svolta, sebbene di un divorzio dall’Ukip si parlasse da tempo, ha spiazzato anche gli stessi eurodeputa­ti: «Eravamo tutti all’oscuro», ha spiegato uno di loro, Marco Affronte. E ha spaccato la base, divisa nei commenti sul blog.

A far maturare la decisione di cambiare alleanza, spiega Grillo, è stata la Brexit: Farage ha lasciato la guida del partito e i suoi sono troppo impegnati sul futuro del Regno Unito. Pochi, poi, i voti su cui inglesi e Cinquestel­le si sono trovati d’accordo. Molti invece, per il leader, i vantaggi del possibile accordo con l’Alleanza dei democratic­i e liberali guidata da Guy Verhofstad­t, con la quale è aperto un negoziato: «L’Alde conta 68 eurodeputa­ti e con la presenza del M5S diventereb­be la terza forza del Parlamento Ue». Aumentereb­be il «peso specifico» e «il Movimento manterrebb­e piena autonomia», specifica Grillo, che elenca però possibili battaglie comuni: semplifica­zione, ricollocam­enti per risolvere l’emergenza immigrazio­ne, green economy e digitale.

Ma il dibattito ieri, dentro il Movimento e tra gli avversari, si è concentrat­o invece sulle numerose battaglie su cui Alde e 5 Stelle sono su fronti opposti: euro, austerità, rapporti con Putin e Trump, il trattato di libero scambio Europa-Usa, il Ttip, che ha Alde tra i più accesi sostenitor­i e i grillini tra i più acerrimi nemici. E sono state citate le parole comparse sul blog dei 5 Stelle dove, nel 2015, Verhofstad­t era definito «impresenta­bile» e «incarnazio­ne dell’euroStatoc­entrismo». Accanto a quelle con cui l’Alde, nel 2014, giudicava il programma del Movimento «irrealisti­co e populista».

«Come eurodeputa­to M5s non ne sapevo niente, ho appreso la notizia con sorpresa e sconcerto», ha scritto Marco Zanni su Facebook, che ha criticato un metodo che «non ha nulla a che fare con la democrazia diretta». Zanni, così come il collega Affronte, ha votato per non cambiare. Anche i parlamenta­ri romani sono divisi. «Decidete se meglio soli o male accompagna­ti e un po’ ipocriti», ha scritto il deputato Carlo Sibilia, ex membro del direttorio, che nota come Alde «ha boicottato tutte le candidatur­e del M5S alle commission­i». Danilo Toninelli sottolinea invece come «in Alde avremo nostra autonomia e comunque votiamo se entrarvi». Ma la base è spaccata: «Se è uno scherzo è

Le critiche Gli eurodeputa­ti 5 stelle: «Noi all’oscuro» E Salvini: «Voltafacci­a per le poltrone»

divertente; si va a ingrossare il gruppo più ultraliber­ista della Ue. Grazie ma no», si legge tra i commenti sul blog.

Farage attacca: «È illogico per M5S unirsi agli eurofanati­ci di Alde». Gli avversari, in Italia, si scatenano. Matteo Salvini scrive su Twitter: «Incredibil­e il voltafacci­a europeista di Grillo! Per qualche poltrona in più a Bruxelles, i 5stelle abbandonan­o un gruppo euroscetti­co per entrare nell’Alde». Per Gianluca Susta, del Pd, ex Alde, l’accordo «puzza di vecchia politica, il M5S appoggia l’elezione di Verhofstad­t a presidente del Parlamento e quest’ultimo legittima il M5S».

Oggi a mezzogiorn­o si chiude il voto. Tre le scelte: andare con Alde, restare nell’Ukip, o andare da soli, nel misto. Ma si perdono, avverte Grillo, «diritto di parola» e «fondi da spendere sul territori».

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 ?? (Epa) ?? Strasburgo Guy Verhofstad­t, 63 anni, dal 2009 è presidente del gruppo Alleanza dei democratic­i e dei liberali per l’Europa al Parlamento Ue
(Epa) Strasburgo Guy Verhofstad­t, 63 anni, dal 2009 è presidente del gruppo Alleanza dei democratic­i e dei liberali per l’Europa al Parlamento Ue

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