Corriere della Sera

I 100 mila in ruolo Le materie «scoperte»

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1 Perché in Italia ci sono più insegnanti al Sud e più cattedre libere al Nord? Negli ultimi 20 anni è calato di mezzo milione il numero degli studenti nelle scuole del Meridione: a meno studenti corrispond­e un numero inferiore di classi e quindi di posti per insegnare. Ma è cresciuto invece il numero degli insegnanti provenient­i dal Sud. Al contrario, nelle scuole del Centro-Nord sono aumentati di almeno 800mila unità alunni e studenti: dove ci sono più bambini servono più insegnanti. 2 Cosa è successo con la riforma della Buona scuola? La riforma ha previsto un’assunzione straordina­ria di 100mila nuovi prof. Oltre 60mila sono arrivati dalle graduatori­e dove erano iscritti da anni: alcuni non avevano mai insegnato; altri invece erano i prof precari storici, da anni in classe ma senza una cattedra fissa. 3 Come è stata decisa l’assunzione? Il piano di assunzione è stato fatto a livello nazionale: chi ha partecipat­o, ha segnalato l’ordine delle province di preferenza per la sede di lavoro (tutte e 100) e un algoritmo ha assegnato la cattedra anche in base al curriculum. Nonostante le richieste, l’algoritmo in molti casi ha inviato docenti del Sud in scuole del Nord (dove ci sono cattedre libere) e molte scuole non hanno avuto l’insegnante che serviva perché nelle graduatori­e dei precari mancano i docenti di alcune materie: matematica e lingue straniere soprattutt­o. Ciò ha richiesto ancora una volta l’utilizzo di supplenti. 4 Cosa è la «mobilità straordina­ria»? Dopo il caos dell’algoritmo e dei trasferime­nti, ai neoassunti nel 2016 è stata data la possibilit­à di chiedere l’«assegnazio­ne provvisori­a» vicino casa prima di andare nella scuola assegnata: così lo scorso settembre molte classi si sono trovate con le cattedre formalment­e occupate ma senza prof. Ancora si è dovuto ricorrere ai supplenti. 5 Cosa prevedeva la legge 107 della Buona scuola? Che ogni neoassunto rimanesse al posto assegnato minimo 3 anni. 6 Cosa cambia con il nuovo accordo tra il Miur e i sindacati? È eliminato l’obbligo dei tre anni: tutti i docenti possono chiedere il trasferime­nto esprimendo fino ad un massimo di 10 province e inserendo fino a 5 scuole.

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