«Sono nazionalisti, non li voglio con noi Agiscono per interesse e restano anti-Ue»
Sylvie Goulard: vogliono solo pesare di più
I Cinque Stelle sono pericolosi, come dice una parte dei loro oppositori?
«Sono i nazionalismi ad essere pericolosi, chiunque se ne serva e in qualunque Paese. Vale anche per la Gran Bretagna, la Francia, la Germania. Non è un problema che riguardi solo Grillo o l’Italia. Ma sia chiaro, va ripetuto: i nazionalismi, tutti, sono pericolosi».
Sylvie Goulard, eurodeputata dell’Alde e autrice di libri come «Goodbye Europe» o «La democrazia in Europa: guardare lontano» scritto con Mario Monti, conosce molto bene l’Italia e la sua politica interna.
Che cosa risponderebbe alle «offerte» di Grillo, se confermate dal voto on line della base e se toccasse a lei rispondere a nome dell’Alde?
«No. La mia risposta sarebbe: no».
Eppure — c’è chi lo dice — Grillo molla Farage, che è un populista anti-europeista, dunque Grillo non è più un populista anti-europeista...
«Bel sillogismo. Ma se ho letto bene le ultime dichiarazioni di Grillo, lui ha reso ancora omaggio a Farage per lo “straordinario successo”, che ha avuto con la Brexit e la disintegrazione della Ue. Quindi, nei principi, resta con lui».
Non nei fatti, però: se tutto va come previsto, i Cinque Stelle escono davvero dal gruppone euroscettico Efdd.
«Sì ma lo fanno non per motivi ideali, ma perché pensano che quel gruppo non abbia più abbastanza influenza o soldi, cioè lo fanno per interesse. E cercano qualcun altro che possa garantire gli stessi fondi, la stessa influenza. Mi sembra che questo venga detto abbastanza chiaramente».
I temi che dividono voi liberaldemocratici da loro sono molti, lo avete ripetuto da entrambi i fronti. Ma qual è il contrasto insormontabile?
«Questo: il fatto che l’Europa richiede uno spirito di compromesso tra frontiere. E i nazionalisti non lo hanno. Certo, in ogni Paese esiste la tentazione di dare la priorità alle esigenze interne, ma il concetto di Europa esige che l’interesse comune vada messo al di sopra di tutto. È molto facile per Roma o Madrid dar la colpa alla signora Merkel, o per la signora Merkel dar la colpa ai Paesi del Sud. Ma l’Ue, come venne immaginata e poi costruita, non è questo».
E il referendum sull’euro? Ora qualcuno dice che Grillo potrebbe accettare di negoziare su questo...
«Guardi, io non voglio entrare in nessun negoziato. La minaccia del referendum è un elemento importante. Ma anche senza quella, se la finanza globale europea deve avere solo regole nazionali, allora non funziona proprio più nulla».
Grillo ha ancora reso omaggio a Farage per lo “straordinario” successo che ha avuto con la Brexit