Corriere della Sera

Isabel Dos Santos, la principess­a del petrolio più ricca di tutte

La figlia del leader: lavoro dall’età di 6 anni

- M. Fa.

(incoronata dalla rivista Forbes nel 2012). Non importa il Paese dove vivi, se è agli ultimi posti anche nella classifica della «corruzione percepita» (secondo Transparen­cy Internatio­nal). La Nigeria per esempio è la prima economia dell’Africa, ma è quella che più esporta giovani sui barconi fino alle coste italiane. E se lì nasci studentess­a a Chibok, ti può capitare di essere rapita e di superare (è un record di queste ore) la soglia dei mille giorni di prigionia.

Certo guidare la Sonangol, la compagnia petrolifer­a nazionale, in quest’epoca di vacche (e di pozzi) magri non è facile. «La principess­a», come la chiamano gli angolani, ha ricevuto questo incarico da papà José Eduardo lo scorso giugno. Un gruppo di giuristi e oppositori ha presentato un ricorso alla magistratu­ra, finora è rimasto lettera morta. D’altra parte questo è un anno particolar­e per l’Angola. Il papàdittat­ore lascia la guida del partito di governo; l’Mpla ha candidato alla succession­e il ministro della Difesa Joao Lourenço. Nei circoli del potere, che poi sono quelli militari, la famiglia Dos Santos ha qualche problema d’immagine. La riduzione della torta del petrolio rende tutti un po’ nervosi. Lei, Isabel, sta attenta a non uscire dal profilo di donna d’affari che si è costruita in 43 anni (a cominciare dalle uova). La sua prima impresa di walkie-talkie, che racconta di aver avviato con i soldi ottenuti dalla vendita della sua automobile, è diventata un impero di telecomuni­cazioni e banche (con rami fino in Portogallo). E bisogna dire che, da quando lei guida Sonangol, il debito dell’azienda è calato da 13,6 miliardi di dollari a 9,8.

Prima dell’ultima crisi economica, c’era chi parlava della «principess­a» come della futura regina dell’Angola. Lei oggi smentisce, con maggior veemenza che in passato, ogni mira politica, nelle rare interviste affidate al Financial Times, magari seduta da Scott’s, a Londra, davanti a un piatto di pesce al vapore. Isabel è una donna di mondo. Ingegnere nata a Baku, figlia della prima moglie russa del padre, Tatiana Kokanova, la principess­a ha sposato un milionario del Congo (ex Zaire) che passa per grande collezioni­sta d’arte. Sostiene di essere un’imprenditr­ice come tante altre, e di lavorare 7 giorni su 7. Come quando era bambina.

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