Corriere della Sera

LOTTA ALLA POVERTÀ, È IL MOMENTO DI AGIRE

- Di Enrico Marro

Il governo Gentiloni ha definito la lotta alla povertà una priorità. Questa scelta è giustifica­ta dal fatto che l’Italia, nonostante i richiami degli organismi internazio­nali, è rimasta unica in Europa a non avere uno strumento nazionale contro l’indigenza mentre il problema si è aggravato: le persone in condizioni di povertà assoluta sono quasi triplicate in dieci anni, passando da 1,6 milioni nel 2006 a 4.6 milioni nel 2015, pari al 7,6% della popolazion­e. I poveri assoluti sono quelli, secondo la definizion­e Istat, non in grado di acquistare un paniere di beni e servizi «necessari a uno standard di vita minimo accettabil­e». Insomma, la crisi ha aumentato le diseguagli­anze e non è affatto vero che nessuno sia rimasto indietro. Ad aiutare le famiglie povere (quasi 1,6 milioni) sono stati finora soprattutt­o gli enti locali, le parrocchie, il volontaria­to. Tutte queste azioni non vanno disperse ma messe a sistema con quello che sarà il reddito di inclusione. Un assegno, accompagna­to da un servizio di reinserime­nto sociale e lavorativo, che dovrebbe sollevare le famiglie più povere, partendo da quelle con figli minori. Questo prevede il disegno di legge delega approvato dal governo Renzi. Solo che è passato ormai un anno e il provvedime­nto non è stato ancora approvato dal Parlamento. Ora governo e maggioranz­a discutono di come accelerare: se sia meglio trasformar­e la delega in un disegno di legge immediatam­ente dispositiv­o o approvare un decreto legge. Se il tema è una priorità, il governo non deve far altro che sciogliere in pochi giorni questo nodo e magari trovare qualche finanziame­nto in più. Perché con il miliardo e mezzo a disposizio­ne quest’anno si potrà dare un sostegno, ha spiegato il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, a circa 400 mila famiglie, cioè solo una su quattro di quelle in povertà assoluta. Su Corriere.it Puoi condivider­e sui social network le analisi dei nostri editoriali­sti e commentato­ri: le trovi su www.corriere.it

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