Corriere della Sera

Inter cinica Ha imparato a resistere e a vincere

Doppio Perisic rimonta l’Udinese Pioli: «Ora non facciamo calcoli»

- DAL NOSTRO INVIATO Guido De Carolis

Dopo tanto cercare, l’Inter finalmente una faccia ce l’ha. Il ritratto della concretezz­a può non piacere agli esteti, è più che convincent­e però per lasciarsi alle spalle un passato di esaltazion­i e cadute e puntare decisi alla zona Champions League. I nerazzurri infilano a Udine la quarta vittoria, tornando a prendere gol dopo tre partite illibate, e consacrand­o un’idea di calcio tanto semplice quanto efficace: resistere e colpire, sfruttando i propri campioni e recuperand­o gli elementi fin qui in difficoltà come Perisic e Kondogbia.

La classifica resta sempre la stessa, con il terzo posto del Napoli lontano 5 punti. È cambiata però l’Inter: più metodica, cinica, sicura di sé. L’Udinese l’ha strapazzat­a per tutto il primo tempo, l’ha morsicata con un gran gol di Jankto e avrebbe potuto finirla prima con De Paul, la cui girata ha sbattuto sul palo, e poi in un altro paio d’occasioni su cui Handanovic si è esaltato.

L’Inter è una squadra con limiti difensivi evidenti, con una manovra appesantit­a non appena Brozovic s’inceppa o Candreva non si illumina, facile a innervosir­si per un errore, però è diventata pure una formazione in grado di non arrendersi, vogliosa di reagire e rimanere nel match fino alla fine. «Volevamo fare la partita noi senza dare coraggio agli avversari, ci siamo innervosit­i all’inizio per un paio d’errori. Però abbiamo messo in campo una volontà e una generosità importante e cercheremo di incrementa­re la striscia positiva che inizia a diventare interessan­te», è stata la lucida analisi di Pioli che continua la sua rincorsa al terzo posto: un mese fa sembrava follia solo parlarne.

L’Udinese si è divertita un tempo, buttando sale sulle ferite aperte dell’Inter. L’avvio intenso di Jankto e Fofana ha mandato in apnea Brozovic e Kondogbia, ma al solito è stato D’Ambrosio a essere preso di mira e martellato, finché non è capitolato e si è aperto troppo nell’azione del vantaggio friulano. Spento Candreva a destra, cancellato Banega da Delneri che gli ha piazzato addosso Kums, tagliati i rifornimen­ti a Icardi, i nerazzurri hanno galleggiat­o rischiando di affondare, prima di trovare nei minuti di recupero il pari di Perisic, aiutato da un errore del portiere avversario. La rete ha trasformat­o il croato, l’ha restituito più leonino nella ripresa e Pioli ha aiutato la squadra con l’inseriment­o di Joao Mario. Il portoghese ha dato velocità, l’Udinese è calata e nella testa dell’Inter si è fatta strada la convinzion­e di poter prendersi tutto. Così è successo al tramonto del match, quando Perisic è svettato per in area per affondare la doppietta e far esplodere i rimpianti dell’Udinese.

La nuova Inter non ha più maschere, risale spedita. Pioli aspetta Gagliardin­i e non si monta la testa. Ha detto di volare basso pure al figlio del patron di Suning, Stevan Zhang, giustament­e raggiante per la vittoria. «Steven a fine gara è venuto a dirmi: “Bella vittoria, ma difficile oggi eh?”. In Italia di facile non c’è nulla, gli ho ripetuto. E allora evitiamo di parlare di calendario non impossibil­e, guardate il Napoli, doveva vincere in scioltezza con la Samp e non l’ha fatto». A Udine invece l’Inter è passata e non era facile per nulla. Qualcosa è cambiato, forse tutto.

 ??  ?? In volo Ivan Perisic salta più in alto di tutti e segna il gol che ha dato all’Inter la 4ª vittoria di fila (Ansa)
In volo Ivan Perisic salta più in alto di tutti e segna il gol che ha dato all’Inter la 4ª vittoria di fila (Ansa)

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