Adebayor, disoccupato e capitano: il Togo si fida di lui
Il Lione lo ha scaricato: durante il colloquio l’attaccante accese una sigaretta e ordinò un caffè corretto
Colorata, eccessiva, chiassosa. Inspiegabile, a volte. Ma in fondo aveva ragione Samuel Eto’o, che una volta disse: «La Coppa d’Africa la giochi o non la giochi, ma non pensare di capirla: non ci riuscirai». In fondo piace anche per questo. Per storie come quella di Emmanuel Adebayor che, disoccupato da sei mesi dopo la scadenza del contratto con il Crystal Palace, a 32 anni suonati è stato convocato dalla sua nazionale, il Togo.
«E sarà il capitano» si è affrettata a puntualizzare la federazione, con il chiaro intento di dare forza a una scelta piuttosto azzardata dato che il centravanti negli ultimi anni si è fatto notare più per i guai che per i gol. Tipo quando qualche mese fa ha fatto saltare la trattativa che lo avrebbe portato in Francia, al Lione, perché al colloquio ha ordinato un caffè corretto e si è messo a fumare. A rivelarlo era stato lo stesso allenatore dei francesi, Bruno Genesio, che puntava a tal punto sull’attaccante classe 1984 da averlo incontrato personalmente per convincerlo. «Pensavamo potesse fare parte della squadra — ha detto al Sun proprio il tecnico della squadra francese — così abbiamo deciso di incontrarlo in un caffè di Lione. Eravamo convinti. Ma, con mia grande sorpresa, quando siamo entrati nel locale, ha chiesto che il suo caffè venisse allungato con whisky. E aveva una sigaretta in bocca. Il nostro colloquio è cominciato molto male, e quello che ci siamo detti in seguito ha confermato la mia prima impressione: non ci sarebbe stato alcun posto per lui in squadra».
Adebayor e il suo entourage hanno invece un’altra versione: il club voleva impedirgli di partecipare proprio alla Coppa d’Africa. Alla quale, invece, lo svincolato di lusso sarà presente. Il c.t. francese del Togo, Claude Le Roy, non ci ha pensato su troppo e ha deciso che l’ex Arsenal — fu a Londra il suo periodo migliore, 62 gol in 142 gare fra il 2006 e il 2009, prima di passare al Manchester City e poi al Real Madrid — era l’uomo adatto per dare esperienza e qualità a un 4-4-2 equilibrato e solido ma senza grandi talenti.
Sei milioni di abitanti, il Togo trent’anni fa era chiamato «la Svizzera dell’Africa» ma oggi è fra i Paesi più poveri della terra. Anche la nazionale cerca di risparmiare sulle spese: per andare dall’albergo del ritiro all’allenamento la squadra viene caricata su un trattore, su YouTube ci sono anche alcuni video. Cliccatissimi quasi come quelli dei suoi gol ai tempi d’oro, quando Adebayor era Adebayor.