Pedoni, incroci, semafori, auto in sorpasso Lo slalom della Ioniq a guida autonoma
Abbiamo testato il prototipo Hyundai nelle strade (trafficate) intorno alla fiera
Se un assiduo frequentatore del Consumer Electronic Show, fiera che compie i 50 anni di carriera hi-tech, per paradosso avesse saltato le ultime cinque edizioni, varcando le porte del Convention Center di Las Vegas nel 2017 avrebbe una strana sensazione. Quella di aver sbagliato manifestazione, e forse anche città. Penserebbe di essere a Detroit, il Salone americano dell’auto che inizia il giorno in cui finisce il Ces, ossia oggi. La realtà è più semplice: i marchi automobilistici, al vertice dell’innovazione, hanno negli anni colonizzato lo Show. E non solo in termini fisici: i titoli migliori, quest’anno, li hanno regalati le case automobilistiche tra intelligenza artificiale, connettività e ovviamente nuova mobilità.
Partiamo da quest’ultima, con due prove di forza sulla guida autonoma che si possono definire agli antipodi. Bmw, dopo aver mostrato il prototipo «i Inside Future», un abitacolo del domani dove guidare sarà una delle opzioni, ha messo su strada otto G30 Serie 5 con un livello 3 di automazione «dimostrativo». E la dimostrazione è stata di guida autonoma sulle highway del Nevada, con un’auto di serie piuttosto esclusiva. Dall’altra parte, Hyundai ha fatto «guidare» senza mani un prototipo della Ioniq, ossia quella che viene definita «la vettura autonoma per le masse». Esperienze di futuro: le mani dal voltante le potremo davvero togliere solo tra anni. Quello che possiamo iniziare a fare da subito Il minivan a sei posti Chrysler Portal, concept a trazione elettrica e a guida autonoma
è invece parlare con la nostra vettura e i suoi assistenti virtuali. C’è chi ha scelto Cortana di Microsoft, chi Alexa di Amazon, chi sviluppa sistemi di intelligenza artificiale con Watson di Ibm, Google Assistant o Siri di Apple. L’auto è connessa, impara le nostre abitudini e — come ha spiegato Bosch — diventa un terzo spazio abitativo dopo casa e lavoro.
La fiera di Las Vegas è stata poi l’occasione per Fca di mostrare il prototipo del Chrysler Portal, un minivan da sei posti tutto elettrico, dotato di livello di automazione 3. Mercedes, accanto alla EQ, ha sfoderato il Vision Van dotato di due droni sul tetto per le consegne a domicilio. E se Ford ha ribadito la propria ricerca con i modelli sperimentali Fusion Hybrid Automated, Honda ha voluto stupire con il modello NeuV dotato di Emotion Engine: l’auto comunica con gli occupanti
attraverso le «emozioni», colorando per esempio in modo differente la luce dell’abitacolo.
Ha trovato qualche intoppo, al Ces, l’esagerata FF91 di Faraday Future: ha due motori elettrici da 1.050 cavalli, ma ha fatto cilecca durante la dimostrazione del parcheggio autonomo... Nessun dubbio invece sull’efficacia di quello che è stato forse il miglior «effetto wow» dello Show in chiave automotive: i due futuristici sistemi di gestione dell’auto messi in campo da Bosch e Bmw. Il sistema di controllo gestuale di Gerlingen e l’HoloActive Touch bavarese forniscono un feedback aptico notevole: comandiamo l’auto toccando l’aria, ma ricevendo grazie agli ultrasuoni una risposta fisica a conferma del gesto.
@VitaDigitale