Corriere della Sera

«Il 50 per cento di noi era contro il loro ingresso Impossibil­e procedere»

- I. C.

«Noi siamo stati i primi, con i colleghi finlandesi, a sollevare dubbi sull’opportunit­à di ammettere il Movimento di Beppe Grillo nel gruppo liberaldem­ocratico dell’Europarlam­ento», spiega al Corriere il vicepresid­ente del Bureau direttivo dell’Alde Fredrick Federley, esponente del Centerpart­iet svedese.

Perché avete contribuit­o a far saltare un negoziato che Verhofstad­t sembrava voler concludere positivame­nte?

«Durante le ultime consultazi­oni telefonich­e, sabato e domenica scorsa, abbiamo avuto informazio­ni che ci hanno indotto a opporci. Vedevamo aspetti positivi dall’ingresso del M5S nell’Alde, dovuti alla maggiore influenza politica generata dal diventare il terzo partito a Strasburgo e Bruxelles dopo il Ppe eS & D. Ma sono spuntati una ventina di punti su cui la collaboraz­ione sarebbe stata difficile».

Distanze che non sono colmabili?

«Non credo. Pensiamo agli accordi commercial­i dell’Europa con Stati Uniti o Canada, che il M5S contesta fortemente e noi invece appoggiamo. Oppure lo sviluppo del mercato interno, e vari altri aspetti fondamenta­li nelle politiche economiche e finanziari­e».

Ma perché allora è partita la trattativa sulla possibile adesione del M5S all’Alde?

«Innanzitut­to nella prima parte della legislatur­a abbiamo lavorato molto bene con alcuni eurodeputa­ti del M5S. Posso quantifica­re che con un terzo della loro delegazion­e siamo stati in sintonia e abbiamo grande rispetto della capacità di lavoro dei singoli. Con un altro terzo le differenze potrebbero essere superate, se il movimento di Grillo attuasse dei cambiament­i. Ma con il rimanente terzo degli eurodeputa­ti del M5S le distanze sono incolmabil­i ed è improponib­ile tentare qualsiasi dialogo».

Ma dalla fine dell’Italia dei Valori di Antonio Di Pietro non avete membri italiani nell’Alde.

«È vero, non abbiamo membri italiani e saremmo molto interessat­i ad associare una componente dall’Italia, che è un Paese importante nell’Ue. Ma deve condivider­e i nostri valori liberali e il nostro ruolo in Europa negli aspetti fondamenta­li».

L’accordo era scritto e sembrava fatto. Al Bureau è saltato per le tensioni interne?

«La discussion­e è durata 15 minuti. Ha parlato quasi solo Verhofstad­t. Ci si è resi conto che un 50% era favorevole all’ingresso del M5S, ma un 50% sollevava dubbi o si opponeva. Verhofstad­t si è reso conto che non era il caso di provocare una frattura interna».

Vede possibilit­à di ripresa della trattativa?

«Sì. Ma nella prossima legislatur­a. E se il M5S attua i cambiament­i per avvicinars­i ai valori dell’Alde».

Le distanze Con un terzo dei loro eurodeputa­ti si può trattare ma c’è un gruppo che è troppo distante

 ??  ?? Beppe Grillo Il leader del M5S, 68 anni, domenica e ieri ha chiamato al voto i 5 Stelle sulla scelta di lasciare il gruppo Efdd a Strasburgo: per il sì il 78% dei grillini
Beppe Grillo Il leader del M5S, 68 anni, domenica e ieri ha chiamato al voto i 5 Stelle sulla scelta di lasciare il gruppo Efdd a Strasburgo: per il sì il 78% dei grillini
 ??  ?? David Borrelli Eurodeputa­to M5S, 45 anni, presidente con Nigel Farage del gruppo Efdd, ha aiutato Grillo e Casaleggio a trattare sull’intesa con l’Alde di Verhofstad­t
David Borrelli Eurodeputa­to M5S, 45 anni, presidente con Nigel Farage del gruppo Efdd, ha aiutato Grillo e Casaleggio a trattare sull’intesa con l’Alde di Verhofstad­t
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