I verdetti
Domani la Consulta si riunisce in camera di consiglio per decidere se dare via libera ai referendum su Jobs act, voucher e appalti
Il 24 gennaio la Corte dovrà decidere sui ricorsi contro l’Italicum
Non sarà una discussione semplice quella che avverrà nella camera di consiglio di domani al palazzo della Consulta tra i giudici costituzionali che devono decidere il destino del referendum sull’articolo 18 dello statuto dei lavoratori e il cosiddetto Jobs act. Per la questione di diritto che dev’essere affrontata — può una consultazione abrogativa trasformarsi surrettiziamente in propositiva attraverso la manipolazione della legge sottoposta al giudizio del popolo? — e per le manovre politiche che, fuori dal palazzo, sono collegate alla sentenza tanto attesa.
Alla Corte interessa esclusivamente il primo profilo, che peraltro costituirà un precedente importante per il futuro dello strumento referendario. Ma nelle altre sedi istituzionali e di partito (in particolare quella del Pd) si stanno mettendo a punto strategie che dipendono anche dall’esito della decisione tecnica. Ciò che finora si diceva
Domani la decisione
I quesiti saranno bocciati se prevarrà l’idea che introducono una nuova norma
strumento di pressione verso quel che sembra essere il suo unico obiettivo: andare al più presto a elezioni anticipate. Se si votasse entro l’estate, infatti, il referendum slitterebbe all’anno prossimo
Naturalmente la road map di Renzi è e resterebbe piena di incognite, una delle quali passa anche dall’altro verdetto che la Consulta si appresta