Corriere della Sera

Pierrot e la banda dei soliti sospetti in manette per la rapina Kardashian

Parigi, sedici in arresto con il ladro di 73 anni originario dell’Italia. Traditi dal dna

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un 73enne di origine italiana bloccato a Grasse e noto come Pierrot, ha 73 anni, e il più giovane 22, ma la maggior parte dei banditi catturati hanno dai cinquant’anni in su.

Secondo fonti di polizia sono legati ad alcune famiglie originarie della regione algerina della Cabilia, e a gruppi di nomadi. Due degli arrestati hanno contatti ad Anversa, in Belgio, ed erano incaricati della ricettazio­ne dei diamanti. Ci sono poi tre donne, che hanno seguito gli spostament­i di Kardashian nei giorni prima del colpo, durante la settimana della moda.

I banditi in ottobre hanno compiuto un’azione spettacola­re e preparata con cura, ma hanno commesso due errori decisivi.

Quella notte intorno alle 2 la guardia del corpo Pascal Duvier era assente perché aveva accompagna­to in discoteca la sorella Kourtney. Cinque persone con la scritta «Police» sui giubbotti si sono presentate allora al numero 7 di Rue Tronche, davanti al guardiano notturno di palazzo Pourtalès con le armi in pugno, e hanno chiesto dove fosse «la moglie del rapper», ovvero Kim Kardashian, sposata all’artista americano Kanye West. Sono saliti fino alla penthouse al sesto piano con la grande vetrata sui tetti di Parigi, e sono riusciti a entrare nell’appartamen­to di Kim Kardashian, minacciand­ola con la pistola. «Ho avuto paura che mi sparassero alla schiena, sono sconvolta al solo Imprenditr­ice Kim Kardashian, attrice, è un personaggi­o tivù, molto influente sui social. È sposata con il rapper Kanye West pensarci», dice la vittima in lacrime nel trailer del suo nuovo reality show. Per immobilizz­arla hanno usato manette di plastica di tipo «Serflex», ma uno dei componenti della banda ha lasciato sulla manetta una traccia di Dna. Finita l’operazione, i rapinatori si sono allontanat­i riuscendo a non attirare l’attenzione ma, secondo errore, hanno perduto nella strada accanto una piccola croce in platino e diamanti del valore di circa 30 mila euro, che l’indomani è stata raccolta da un passante e consegnata alla polizia. Anche lì la scientific­a ha trovato tracce di Dna.

I reperti genetici sono stati confrontat­i con quelli custoditi

nel sistema Fnaeg (Archivio nazionale delle impronte genetiche) ed è stato possibile risalire a uno degli arrestati, già più volte finito in prigione e noto alla polizia giudiziari­a. A quel punto gli investigat­ori hanno atteso altre settimane prima di entrare in azione, perché volevano rintraccia­re tutta la banda, compresi quanti si sono occupati di trovare acquirenti per il bottino.

L’avvocato di Kardashian, Jean Veil, ha ringraziat­o la polizia francese e aggiunto che «gli arresti mettono fine a speculazio­ni indegne sull’ipotesi che la rapina fosse un’operazione pubblicita­ria di madame Kardashian».

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