Il tweet del «presidente eletto»: grazie Fiat per gli investimenti Usa
L’elogio di Trump. Marchionne: alleanza con Gm? Non so se gli piacerebbe
In piena conferenza stampa, a Sergio Marchionne viene fatto leggere il tweet che il futuro presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha messo in circolo: «Grazie Fiat!» Un omaggio all’industria che, dopo aver salvato dal fallimento Chrysler, divenuta Fca, continua ad investire negli stabilimenti Usa, creando occupazione. Marchionne, ieri, prima dell’apertura del Salone dell’Auto di Detroit, ha annunciato stanziamenti per un miliardo di dollari negli impianti del Michigan e dell’Ohio che porteranno alla creazione di 2 mila posti. Una mossa strategica, ma il programma era già stato concordato da tempo con il sindacato Uaw. «Queste decisioni non si prendono in una manciata di minuti — ha prestudiato Detroit L’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne al Salone dell’auto di Detroit
cisato Marchionne — sono un atto dovuto a questa nazione». «Se venissero imposti dazi troppo onerosi potremmo addirittura chiudere i nostri impianti, ma abbiamo stabilimenti
anche in Canada», dichiara Marchionne. Accantona,forse definitivamente, l’unione con GM: «Non so se a Trump potrebbe piacere la fusione con noi, ma dopo aver bene i numeri del gruppo Usa, penso che Gm non sarà più la numero uno dei costruttori, ha molte più possibilità Volkswagen». « Nessuno ha voluto ballare, e la musica si è fermata». Marchionne ha accennato ai suoi frequenti viaggi in California dove incontra non solamente le grandi società della Silicon Valley ma anche altre imprese. «Hanno bisogno di noi costruttori, vogliono entrare nel mondo dell’auto, ci possono acquistare quando credono, non guadagnano ma sono valutate molto; Uber vale 60 miliardi, quattro volte Fca». In questo commento, nei costanti accordi con Google, si trova la fine di una storia, per aprirsene un’altra.
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