Le scienziate delle stelle rientrano in Italia
Da cervelli in fuga a ricercatrici dell’Agenzia spaziale: meno soldi, ma si realizza un sogno
Eleonora e Francesca, due cervelli in fuga che hanno scelto tornare a lavorare in Italia. Eleonora è una specialista di asteroidi e comete che ha lavorato per la missione Dawn della Nasa, in California. Francesca è ingegnere ambientale e si era trasferita in Inghilterra. Adesso, insieme ad altri scienziati di ritorno, saranno ricercatrici «a tempo indeterminato» per l’Agenzia spaziale italiana. «Meno soldi, ma un sogno realizzato».
«Mi avevano offerto la possibilità di rimanere, invece ho scelto di rientrare in Italia perché ora la prospettiva è di poter compiere una ricerca che nulla ha da invidiare a quella condotta qui, negli Stati Uniti». Eleonora Ammannito racconta soddisfatta la sua storia di vincitrice del primo bando di 16 posti da ricercatore «a tempo indeterminato» bandito dall’Agenzia spaziale italiana, l’Asi. «Finora avevamo solo tecnologi che gestivano i programmi — spiega Roberto Battiston, presidente dell’Asi —, adesso abbiamo bisogno anche di scienziati che con il ruolo di Program scientist svolgano studi assieme ai ricercatori degli altri enti o università coinvolti dai progetti».
Così Eleonora, nata a Tivoli 38 anni fa e laureata alla Sapienza, lascia il dipartimento Earth planetary and space science della University of California di Los Angeles e approda L’astrofisica «Due anni fa ero rimasta senza lavoro, poi la California. Ma ora da noi c’è qualità»
nella sede dell’Agenzia, a Roma. «Mi resta un po’ di dispiacere perché in California mi avevano accolta con entusiasmo — racconta — dopo che nel gennaio 2014 ero rimasta senza lavoro all’Istituto romano di astrofisica spaziale. All’Asi guadagnerò di meno, ma l’esperienza che ho davanti è importante e di alto livello».
Eleonora è una specialista di asteroidi e comete, nei quali è nascosto il segreto delle origini del sistema solare. Ora fa parte del gruppo degli scienziati della missione Dawn della Nasa impegnata a indagare Cerere e Vesta, due grandi asteroidi (il primo promosso al ruolo di «pianeta nano») in orbita tra Marte e Giove. «In questo campo la comunità degli scienziati italiani ha raggiunto un livello molto elevato — continua Eleonora — e quindi mi troverò in un contesto positivo dal quale trarre grandi soddisfazioni».
Assieme a Eleonora rientrano dall’estero altri due ricercatori, Deodato Tapete e Francesca Cigna, entrambi al Natural environment research council di Nottingham, in Inghilterra. Ai tre si aggiunge Christina Plainaki già in Italia e arrivata da Atene, in Grecia. Francesca Cigna, 33enne palermitana con studi a Firenze, era volata in Gran Bretagna dopo varie esperienze straniere. «Sono ingegnere ambientale — spiega — e al laboratorio di geodesia spaziale dell’università di Miami, in Florida, avevo condotto con i satelliti studi interessanti sul suolo che sprofonda in alcune aree urbane in Messico e sulla vegetazione dell’Everglades national park, in Florida. A Nottingham mi sono occupata delle zone critiche europee ma anche dell’area archeologica di Nasca, in Peru. Quando ho visto il bando dell’Asi e la possibilità di approfondire questi aspetti con i satelliti italiani CosmoSkymed mi è sembrato un sogno. Qui mi trovo benissimo ma ho capito che posso svolgere un bellissimo lavoro anche in Italia in questo campo perché ci sono mezzi e competenze elevate. Per me, insomma, si presentava il futuro ideale».
Il primo gruppo di ricercatori dell’Asi sarà impegnato tra Roma e Matera, dove c’è la stazione di ricezione dei dati satellitari. «Si occuperanno delle frontiere — conclude Battiston — come la trasmissione quantistica delle informazioni, di osservazioni dell’universo oltre che della Terra e delle attività scientifiche possibili con il nuovo Sardinia radio telescope, il più avanzato radiotelescopio in Europa».