Corriere della Sera

La Juve scopre Pjaca e Rincon Kalinic tiene in ansia la Fiorentina

Doppia vigilia: bianconeri contro l’Atalanta, i viola affrontano il Chievo

- Filippo Bonsignore

Pjaca e Kalinic: ci sono due croati in copertina nell’esordio di Juventus e Fiorentina in Coppa Italia. Per ragioni diverse. Marko Pjaca tornerà in campo dopo tre mesi di assenza per la frattura al perone e verrà impiegato, a gara in corso, da Massimilia­no Allegri contro l’Atalanta. Nikola Kalinic è invece in stand-by, sospeso tra la permanenza in viola e un futuro immediato in Cina al Tianjin.

«Pjaca farà sicurament­e uno spezzone, ha potenziali­tà straordina­rie» assicura il tecnico dei bianconeri che iniziano la rincorsa alla terza vittoria consecutiv­a nella coppa nazionale, traguardo mai raggiunto da nessuno. «Non è tanto per il record, ma noi entriamo nella competizio­ne e quindi dobbiamo arrivare in fondo». Per questo «andrà in campo la formazione migliore, non ci sarà grandissim­o turnover». Mandzukic sarà al centro del tridente composto da Dybala e Cuadrado, mentre a centrocamp­o ci sarà il debutto da titolare del neoacquist­o Rincon. Allegri concorda con Spalletti sulla possibilit­à di allenare qualsiasi squadra, senza preclusion­i («Ha ragione, siamo profession­isti»), non toglie i dubbi su una chiamata ricevuta dalla Cina («Lasciamo perdere, pensiamo all’Atalanta...») e sul mercato ribadisce: «Non ho chiesto nulla alla società e non mi aspetto niente a gennaio, perché bisogna prendere solo giocatori utili a migliorare la qualità tecnica della rosa, altrimenti è meglio rimanere con quelli che abbiamo, che sono molto bravi». E uno di questi è appunto Pjaca, una sorta di nuovo acquisto ancora tutto da scoprire.

Da un croato all’altro. Kalinic è un caso aperto: è stato convocato da Paulo Sousa ma difficilme­nte partirà titolare oggi pomeriggio contro il Chievo (al suo posto Babacar). Il tecnico portoghese è infastidit­o: «Io Milano conquista il derby, in trasferta a Desio, contro Cantù (79-85). Intenso e bello. Logorando i canturini (contati) nel primo tempo e strangolan­do nel terzo periodo gli avversari, squadra bella, purtroppo a miccia corta. Un uomo al comando assoluto per la EA7: Kruno Simon (foto, 26 punti con 4/5 da 3). Memorie di basket per il 158° derby tra Cantù e Milano, celebrato con le maglie vintage Anni 70 della Forst, di quando in Brianza arrivò il secondo scudetto. Ricordi. Ma la passione che sopravvive sulle tribune di Desio, esaurite, e nella lucidità del nuovo allenatore, Kiril Bolshakov, il neopitagor­igo che ha risolto e semplifica­to i teoremi per un incontenib­ile Johnson (15 punti nel primo tempo) e compagnia danzante. Sul complesso della statua di sale che affligge ancora Milano: eccellente partenza in equilibrio tra gioco interno/esterno (4/4 da 3) con apertura di 6-13, per poi lentamente bere il calice amaro della reattività canturina, subendo l’eccellente esordio di Partitella Pjaca e Mandzukic in allenament­o: contro l’Atalanta, Allegri farà giocare i due croati (LaPresse)

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penso solo a lavorare con i giocatori a disposizio­ne, faccio l’allenatore e basta, al resto pensa la società. E non è vero che ho avuto un colloquio con Nikola, è tutto inventato. Alcuni inventano notizie per manipolare i nostri tifosi». Meglio pensare a superare gli ottavi di coppa, cosa non riuscita lo scorso anno quando i viola vennero eliminati dal Carpi. E a riprendere la marcia, in piena emergenza difensiva (assenti Astori infortunat­o e Gonzalo Rodriguez squalifica­to), dopo una sosta lunga quasi tre settimane, tra le vacanze natalizie e il rinvio per neve della sfida di domenica scorsa a Pescara.

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