Il dossier
All’Fbi Il 9 dicembre il senatore repubblicano John McCain (nella foto) consegna al direttore dell’Fbi, James Comey, il dossier che proverebbe i contatti segreti tra la campagna di Donald Trump e Mosca
In rete Il sito web di notizie Buzzfeed ha pubblicato precisando che è materiale «non verificato e probabilmente non verificabile»
Il contenuto Nel dossier si sostiene che il governo russo ha per anni «coltivato, sostenuto e assistito» Trump, entrando in possesso di informazioni che potrebbero consentire a Mosca di ricattarlo
La macchina del fango è in moto già da mesi: i dossier sono stati prodotti da un'ex spia inglese in tempi diversi, da maggio a dicembre 2016. Non sono stati commissionati da governi ma da avversari politici di Trump. Prima repubblicani e poi, dopo il trionfo del tycoon alle primarie, da esponenti democratici. Stranamente, però, questo materiale non è stato fin qui utilizzato. O, meglio, i dossier hanno cominciato a circolare già ad agosto tra i servizi segreti Usa, in Congresso e negli organi di stampa. Ma nessuna organizzazione giornalistica è riuscita a verificare le accuse: da qui la decisione di non pubblicare. Fino all'altra sera, quando si è saputo che i servizi hanno informato dei contenuti dei dossier la Casa Bianca e anche il presidente eletto nell'incontro che Trump ha avuto il 5 gennaio coi capi di Cia, Fbi e National Intelligence. A quel punto la Cnn ha deciso di pubblicare un servizio sul caso, evitando i dettagli più scabrosi. Il sito Buzzfeed ha pubblicato tutte le 35 pagine dei dossier.
Il Trump furioso