Il rapporto Donald: 35 pagine di accuse su festini hard, offerte di colpi immobiliari e rapporti oscuri con il Cremlino
Anzi ha sostenuto che accuse così assurde non andavano nemmeno messe nero su bianco. Infine il consueto attacco alla stampa, stavolta divisa tra buoni e cattivi. Tra i buoni il New York Times, diventato il suo referente privilegiato (gli ha dato un'intervista anche ieri, su «Obamacare»: già la quarta dall'inizio del 2017) al quale dà atto di non aver preso sul serio i dossier. Trump duro, invece, con Buzzfeed e, soprattutto, con la Cnn: si è rifiutato di rispondere alle domande del suo corrispondente, Jim Acosta, accusando la rete di diffondere notizie false.
Le accuse