Corriere della Sera

Il ritorno a Torino dell’Open di golf

E la Ryder Cup del 2022 fa da traino al turismo degli appassiona­ti del green

- Filippo Bonsignore

TORINO Per cominciare c’è l’Open d’Italia che quest’anno tornerà a Torino, con il suo grande potenziale da sfruttare. E poi c’è la Ryder Cup, autentico volano per mettere l’Italia al centro del mercato del turismo golfistico. L’assegnazio­ne a Roma dell’edizione 2022 (avvenuta nel dicembre 2015) di quello che è il terzo evento sportivo più seguito al mondo dopo Olimpiadi e Mondiali di calcio regala una grande opportunit­à: diventare meta di riferiment­o per gli appassiona­ti del green, 70 milioni nel mondo, quattro in Europa. E ridurre la distanza con Paesi come Spagna (con Marbella e Costa del Sol), Portogallo (Algarve) e Turchia (Antalya) che negli ultimi anni sono diventati le destinazio­ni preferite lungo i 12 mesi grazie a progetti di sistema. Fornendo un approdo ideale ai praticanti del Nord e Centro Europa.

Il momento è propizio perché lo scenario di incertezza internazio­nale sta ridisegnan­do la mappa globale del turismo e anche quello legato al golf. Grazie al successo della Federgolf, l’Italia ha una carta di prestigio da giocare, la Ryder Cup appunto, che secondo uno studio di Kpmg Advisory avrà un impatto economico legato allo sviluppo

del turismo straniero del golf in Italia stimato in una forbice compresa tra 450,6 milioni e 1,01 miliardi di euro (20162027). E anche un grande potenziale da sfruttare a partire da eventi come l’Open d’Italia che ritornerà a Torino. È attesa nei prossimi giorni infatti la riassegnaz­ione dell’edizione 2017, inizialmen­te prevista all’Olgiata Golf Club di Roma. La nuova sede dovrebbe essere il Royal Park I Roveri di Torino. E l’Open non sarebbe una novità per il capoluogo piemontese che ha già ospitato proprio ai Roveri quattro edizioni consecutiv­e (2009-2012) e le due successive al vicino Circolo Torino (2013-2014), prima del trasloco in Lombardia negli ultimi due anni al Golf Club Milano di Monza.

L’appuntamen­to è dal 12 al 15 ottobre e da quest’anno entra a far parte delle Rolex Series, circuito di sette tornei con un montepremi minimo di 7 milioni di dollari che si aprirà con il Pga Championsh­ip di Wentworth (Inghilterr­a) e terminerà con il World Tour Championsh­ip di Dubai. L’Italia (che ospiterà anche una seconda tappa dello European Tour, il Rocco Forte Open) entra così nel gotha del golf mondiale. E la scelta, se confermata, dei Roveri (giudicato miglior green italiano e al 12° posto nella classifica 2016 della World of Leading Golf) da parte della Federgolf sarebbe il riconoscim­ento all’impegno che il club sta mettendo da anni nella promozione del sistema golf in Italia. In pieno spirito Ryder Cup.

Più stranieri L’impatto economico è stato stimato tra 450,6 milioni e un miliardo di euro

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In gara Un momento degli Open d’Italia a Torino nel 2010 (foto Scaccini)

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