Corriere della Sera

Riapre la Sala Bianca «E ora seguite l’esempio»

Stefano Ricci sfila dove nacque il made in Italy (e per farlo dona agli Uffizi 100 mila euro)

- DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

FIRENZE La moda sa ancora emozionare. E se a farlo è l’eleganza pura, quella sartoriale italiana di un completo maschile, allora la cosa è più sorprenden­te. Ma questa è l’Italia, signori. E ieri sera in molti avevano gli occhi lucidi durante la sfilata con la quale Stefano Ricci ha riaperto la mitica sala Bianca di Palazzo Pitti, chiusa per 35 anni.

Non è stato un modello ad aprire la passerella e neppure Andrea Bocelli, seppure elegantiss­imo, in frac. Bensì un bambino, con il suo abito due bottoni in pura lana, identico a quello del giovane papà. Modelli e otto bambini sono usciti divisi per gruppi di colore «per rappresent­are i momenti della giornata»: il Pacific blu, per il cappotto dal forte potere evocativo, indossato con il Borsalino, l’amaranto (bordeaux), anche per il giubbotto in coccodrill­o opaco, portato sulla tuta in cashmere o, ancora, la giacca in lana tagliata sul corpo, la preferita di Ricci — direttore creativo con il figlio Filippo (mentre l’altro figlio, Niccolò, è amministra­tore delegato) — perché «è più importante sentirsi a proprio agio che apparire eleganti. I soldi non bastano, ci vuole buon gusto per investire su qualcosa che ti aiuti a sentirti bene», spiega. E sono davvero preziosi gli smoking con i bordi a contrasto e le giacche cocktail in broccato tessuto su telai settecente­schi dell’Antico setificio fiorentino, salvato anni fa dalla chiusura.

Ricci ha compiuto il miracolo, riaprendo così quel tempio dove in un torrido 22 luglio del 1952 — grazie all’intuizione di Giovanni Battista Giorgini, aristocrat­ico con la passione per la moda — andarono in scena le prima sfilate, embrione di quell’eleganza pratica (contro l’alta moda francese) che avrebbe poi preso il nome di prêt-à-porter e fatto la fortuna del made in Italy.

A Firenze arrivarono le grandi sarte, poi alla fine degli anni 60 fu la volta degli stilisti. Fino a quando Milano si organizzò e riuscì a sfilare nella città del Giglio.

Questa volta in passerella ci sono i modelli, perché Firenze, merito del Pitti, ha saputo

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Anni Cinquanta Sfilata nella Sala Bianca di Palazzo Pitti

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