Paul Smith, ritorno del guest designer L’abito (impeccabile) da bicicletta
Il ragazzo con i capelli grigi che ringrazia il pubblico alla fine dello show-presentazione alla Dogana, all’anagrafe risulta avere 70 anni e secondo Buckingham Palace è baronetto ma è anche il più giovane e informale di tutti i presenti. Paul Smith è tornato a Pitti dopo che era stato lui, 24 anni fa, il primo guest designer della rassegna e il primo a inaugurare la stazione Leopolda come sede di una sfilata. Abituato a essere «avanti» non poteva replicare con un’altra sfilata, così ha scelto di far ballare i suoi modelli con addosso la collezione PS by Paul Smith, la linea più giovane e dal prezzo più abbordabile. Sir Paul — che ancora adesso, dopo 45 anni di carriera, va alle fiere di settore a guardare personalmente i tessuti, a parlare con i fornitori — è un ciclista mancato (un infortunio al ginocchio da ragazzo gli stroncò la carriera) e allora ecco in passerella ieri sera l’abito da bicicletta, in resistente cordura, classico e impeccabile blu scuro Ciclista mancato Un modello della collezione Ps by Paul Smith, la linea più giovane del designer baronetto inglese ma con il cavallo più comodo e gomiti e ginocchia «testati» dagli uomini che come lo stilista si muovono per le città in bici senza rinunciare all’abito (ma alla cravatta rinunciano eccome: l’uniforme di Sir Paul è abito scuro e camicia chiara aperta sul collo). Ecco poi le maglie leggere e colorate, ispirate a Poul Gernes, il Macintosh che si piega su se stesso per essere facilmente messo in valigia, il parka «stay dry» impermeabile con le laserature, il pantalone «stay sharp» che non perde la piega. Praticità per gentleman eccentrici: molto inglese, al 100 per cento Sir Paul. Cosmopolita rimasto inevitabilmente sorpreso dalla Brexit, Smith ha sottolineato come lui, britannico, sfili a Parigi da un quarantennio e non sia intenzionato a cambiare: Pitti è stata l’occasione per «ringraziare Firenze», e l’Italia, del supporto dato attraverso i decenni.