Dieselgate, Volkswagen ammette la colpa: paga 4,3 miliardi
Alla fine anche i tedeschi si sono arresi: il board di Volkswagen ha dovuto ammettere le sue colpe e ha dato il via libera al patteggiamento da 4,3 miliardi di dollari sul dieselgate, lo scandalo scoppiato in Usa che ha mostrato come il gruppo falsificasse con un software i numeri sulle emissioni. Oltre alla multa sono arrivate anche le scuse. «Ci scusiamo profondamente per il comportamento che ha portato a questa crisi — ha evidenziato alla fine del board l’amministratore delegato di Volkswagen, Matthias Muller — e l’accordo (con le autorità Usa, ndr) mostra la nostra determinazione a risolvere la cattiva condotta». Poi ha aggiunto: «Non ci risparmieremo alcuno sforzo per ritrovare la fiducia degli azionisti, dei clienti e del pubblico». Nel 2015 era stata scoperta una maxitruffa, portata avanti con il consenso dei vertici dell’azienda, con l’intento di aggirare le leggi americane sui limiti alle emissioni di gas nocivi dei motori diesel. Il ministro della Giustizia Usa, Loretta Lynch, ha al proposito precisato che l’entità delle penalità riflettono l’inusuale livello di premeditazione con cui i reati sono stati portati avanti dai vertici di Volkswagen. «La consapevolezza e le scelte dimostrano che si tratta di decisioni prese a livello esecutivo e questo caratterizza Volkswagen rispetto alle altre società».