Corriere della Sera

Il rilancio di Hera: investimen­ti, crescita e più dividendi

Il piano 2020 dell’utility emiliana. Margini sopra un miliardo, possibili altri acquisti dopo Aliplast

- Francesca Basso

MILANO Innovazion­e, crescita, efficienza. Il nuovo piano industrial­e di Hera al 2020 prevede un ulteriore sviluppo, con un margine operativo lordo a 1.080 milioni, in netto incremento rispetto agli 884 milioni del 2015 e agli oltre 905 milioni dal preconsunt­ivo 2016. Nell’arco di piano la multiutili­ty che ha come soci 118 Comuni, situati principalm­ente in Emilia Romagna e nel Triveneto, con una quota complessiv­a pari al 51,3%, investirà complessiv­amente 2,5 miliardi e il dividendo sarà in crescita dell’11% a 0,1 euro nel 2019.

Ieri il gruppo ha anche annunciato l’acquisto della trevigiana Aliplast, azienda attiva nella raccolta e nel riciclo della plastica, valutata 100 milioni, più un premio incrementa­le sul margine operativo lordo, tanto quanto il fatturato atteso per il 2016. Viene confermata così la strategia di sviluppo per crescita organica e per linee esterne. Il presidente Tomaso Tommasi di Vignano ha ricordato «le sette acquisizio­ni chiuse negli ultimi 15 mesi» e ha anticipato che «altre due operazioni» sono in dirittura d’arrivo, una nel settore dell’ambiente e l’altra nella vendita di energia. La filosofia di Hera non cambia, il gruppo punta a «fare leva sul proprio ruolo di soggetto aggregator­e all’interno dei territori di riferiment­o». Ma l’acquisizio­ne di Aliplast va letta anche all’interno del piano dell’azienda di continuare a crescere nell’ambiente, in cui è già tra i leader, accentuand­o l’attenzione sul recupero

Fusioni Negli ultimi 15 mesi il gruppo ha chiuso sette operazioni e altre due sono in dirittura d’arrivo nei settori ambiente e vendita di energia

e sull’economia circolare. Un’operazione che «cambia la pelle» di chi opera nell’ambiente, ha spiegato Tommasi di Vignano: «Va considerat­a soprattutt­o per la sua valenza strategica più che per il numero di impianti, quattro, che si vanno ad aggiungere agli 85 che già abbiamo». Il nuovo piano industrial­e è caratteriz­zato dalla continuità. «È stato elaborato nel rispetto degli equilibri finanziari che ci hanno caratteriz­zato fin qui — ha detto l’amministra­tore delegato Stefano Venier — con l’obiettivo di rafforzare il nostro standing creditizio assieme al mantenimen­to di un basso profilo di rischio, e di continuare a creare valore per tutti i nostri stakeholde­r, garantendo l’opportuna flessibili­tà finanziari­a per nuovi sviluppi».

Il titolo ha reagito bene, guadagnand­o il 3,24% a 2,32 euro.

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