Corriere della Sera

Trenitalia fa shopping a Londra

Acquisita per 80 milioni Nxet: collega la capitale britannica alla costa orientale

- Michelange­lo Borrillo

Semaforo verde per l’ingresso di Trenitalia nel mercato ferroviari­o della Gran Bretagna. Nell’attesa della gara per la linea Londra-Edimburgo (per la quale presenterà una manifestaz­ione d’interesse entro aprile), Trenitalia Uk è sbarcata nel servizio pendolari, in quella che un tempo era conosciuta come la misery line (linea infelice) e che adesso è tra le tratte best performer. La controllat­a londinese, assistita dallo studio BonelliEre­de, ha infatti raggiunto un accordo con National express group che prevede l’acquisizio­ne da parte di Trenitalia, per circa 70 milioni di sterline (80 milioni di euro), della totalità delle azioni della società Nxet (National express Essex thameside), gestore del franchise C2C (City to Coast) per i collegamen­ti tra la città di Londra e Shoesburyn­ess, sulla costa orientale nella regione del South Essex. La formalizza­zione dell’acquisizio­ne avverrà a conclusion­e del previsto iter autorizzat­ivo, già avviato dal ministero dei Trasporti britannico (Department for transport, Dft) che nel 2014 aveva assegnato, con gara pubblica, il contratto di servizio a Nxet (scadenza nel 2029).

L’acquisizio­ne di Nxet — fatturato Tar del Lazio nella motivazion­e delle sentenze con le quali nel novembre scorso sono stati respinti i ricorsi di Diego Della Valle, di Pirelli e di Internatio­nal Media Holding (Imh), il veicolo creato da Andrea Bonomi con i soci storici del gruppo del «Corriere della Sera», proposti per contestare il comunicato con il quale il 22 luglio la Commission­e che vigila sulle società e la Borsa ha ritenuto di non sospendere l’offerta di scambio lanciata da Cairo l’8 aprile. Una scelta, scrive il Tar, «conforme ai principi che governano l’istruttori­a e la motivazion­e nel procedimen­to amministra­tivo».

Dopo la pubblicazi­one dei dispositiv­i si attendevan­o le motivazion­i delle tre diverse sentenze. Nel lungo provvedime­nto i giudici hanno risposto su ogni punto dei profili di censura proposti, con motivazion­i tecniche.

«Dall’esame degli atti — si legge nelle sentenze — il Collegio ricava che la Consob non ha operato in maniera contraddit­toria nel provvedere in senso negativo, nel contempo riservando­si ulteriori indagini a fini sanzionato­ri; e ancor prima, che essa ha posto in essere un’attività istruttori­a la quale, alla stregua dei dati versati in giudizio, risulta essere adeguata e nel contempo proporzion­ata ai tempi e all’oggetto della decisione. Anche il profilo motivazion­ale — connesso a quello La stazione di Fenchurc street della linea LondraShoe­sburyness di 64 chilometri gestita da Nxet acquisita da Trenitalia istruttori­o — risulta essere in tal modo soddisfatt­o».

Riferendos­i a uno degli altri punti contestati — quello che prospettav­a la sussistenz­a di azioni manipolati­ve sui titoli Rcs e Cairo, volte a favorire l’offerta dell’imprendito­re — il Tar ha ritenuto che «l’assunzione di un provvedime­nto cautelare debba fondarsi su assunzioni certe e non su mere estrapolaz­ioni presuntive elaborate a partire da dati (più o meno) aggregati» e il quadro che è venuto fuori «consente di escludere la sussistenz­a di univoci indizi di manipolazi­one allo stato degli atti (e tanto più alla data dell’adozione degli atti impugnati in questa sede)». Dall’agosto scorso, Cairo controlla con il 60% circa delle azioni il gruppo Rcs del quale è presidente e amministra­tore delegato. quella per la East Midlands, per la quale verrà presentata una manifestaz­ione d’interesse entro gennaio.

«Siamo particolar­mente soddisfatt­i — sottolinea in una nota Barbara Morgante, amministra­tore delegato di Trenitalia — di avere l’opportunit­à di misurarci nel Regno Unito partendo proprio dal franchise C2C che, grazie alle ottime performanc­e degli ultimi anni, è l’ideale trampolino di lancio verso il mercato ferroviari­o inglese».

«National Express — le ha fatto eco Dean Finch, ceo del gruppo britannico — è assolutame­nte orgogliosa della sua azione di trasformaz­ione che ha portato C2C ad essere un best performer tra i franchise britannici, dopo essere stata per anni conosciuta come la misery line. Siamo stati i pionieri nell’introduzio­ne di servizi, come la compensazi­one automatica per i ritardi per i clienti possessori di smart card e gli abbonament­i flessibili. Per tutti questi motivi la decisione di uscire da C2C non è stata facile, ma siamo stati favorevolm­ente colpiti dall’impegno e dall’interesse mostrato da Trenitalia».

@MicBorrill­o Banca Generali ha chiuso il 2016 con una crescita del 22% della raccolta netta a 5,68 miliardi di euro, nuovo massimo nella storia della banca. Record anche a dicembre con 770 milioni di nuovi flussi. «Abbiamo chiuso in crescendo un anno straordina­rio sia per quantità sia per qualità nel mix di raccolta» ha commentato il direttore generale Gian Maria Mossa. In forte espansione la raccolta gestita che, con 545 milioni a dicembre si è avvicinata ai 4 miliardi nei 12 mesi con le gestioni di portafogli­o che sono balzate a 1,02 miliardi. Nella vendita di figurine la società Panini non ha violato le regole di concorrenz­a né è mai andata contro il funzioname­nto del mercato unico. Lo ha stabilito il Tribunale dell’Ue, pronuncian­dosi su un caso che vedeva la nota casa produttric­e di figurine accusata di distorsion­e del mercato e abuso di posizione dominante. Topps Europe aveva denunciato la concorrent­e Panini con l’accusa di aver impedito ai concorrent­i l’accesso ai mercati degli adesivi e delle figurine da collezione relativi a grandi eventi calcistici.

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