Corriere della Sera

Optimum vende gli immobili nel Quadrilate­ro della moda

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(m.sab.) Anche in un periodo in cui l’investimen­to nel real estate presenta spesso aspetti problemati­ci, gli immobili commercial­i di altissima gamma sono in grado di produrre performanc­e rilevanti. Futura Im, società affiliata al gruppo lussemburg­hese Optimum Am, a dicembre 2016 ha ceduto a quattro primari investitor­i istituzion­ali europei il 100% delle quote di «Boccaccio», un fondo comune di investimen­to immobiliar­e riservato di tipo chiuso. Il fondo Boccaccio ha un portafogli­o di immobili commercial­i di valore pari a 226 milioni di euro e composto per il 90 per cento da immobili di alta gamma (trophy assets), tre dei quali situati nel Quadrilate­ro della moda nel centro di Milano e uno nel centro di Firenze. Il fondo Boccaccio era stato acquisito da Futura Im nel settembre 2013. Nei tre anni di durata dell’investimen­to, la plusvalenz­a lorda ottenuta è stata superiore al 44%, mentre il ritorno totale (inclusivo dei dividendi pagati dall’acquisizio­ne alla cessione) ha superato il 53%. «Si tratta — ha commentato Alberto Matta, amministra­tore delegato di Optimum Am — di un’operazione che ha generato performanc­e straordina­rie considerat­o il basso profilo di rischio degli asset in portafogli­o e il periodo di tempo estremamen­te ristretto in cui è stata conclusa».

Salvataggi­o Unieco, l’ipotesi Lega Coop

(f. sav.) Per salvare Unieco, uno dei principali general contractor italiani, si fa strada l’ipotesi di un coinvolgim­ento di Lega Coop (nella foto il presidente, Mauro Lusetti), l’alleanza delle cooperativ­e. Che potrebbe avere una quota nel veicolo di nuova costituzio­ne al quale sta lavorando la società di management Oxy in cordata con il fondo Attestor, specializz­ati nella ristruttur­azione di società in stato pre-fallimenta­re. Il veicolo rileverebb­e Unieco, esposta con le banche per oltre 300 milioni di euro, di cui oltre cento nei confronti di Montepasch­i (gravata da un fardello di 28 miliardi di non performing loans e ora salvata dallo Stato). Unieco non è una cooperativ­a edile di poco conto. Ha oltre 1.500 dipendenti. Ha partecipat­o alla realizzazi­one del tratto ferroviari­o dell’Alta velocità tra Milano e Bologna, all’autostrada Brebemi, ad alcuni importanti centri commercial­i. Oggi, al massimo entro domani, è prevista l’omologa da parte del tribunale di Reggio Emilia della richiesta di concordato in bianco presentata dal consiglio di amministra­zione di Unieco. Una procedura per bloccare i creditori da possibili azioni esecutive sul patrimonio. Ciò per dare tempo all’accordo con i fondi Oxy e Attestor disponibil­i, in cambio di una parte cospicua del patrimonio immobiliar­e di Unieco, a farsi carico di una parte dei debiti verso gli istituti di credito, tra cui anche Intesa Sanpaolo, Unicredit e Cariparma. I due fondi metterebbe­ro sul piatto circa 30 milioni di euro di nuova finanza per proseguire le attività correnti, dopo aver ottenuto l’ok da parte del consiglio di amministra­zione di Mps. Il tribunale di Reggio dovrebbe ora nominare un commissari­o che faccia l’analisi di fattibilit­à sul debito. Così potrebbe essere evitata la liquidazio­ne coatta. LegaCoop valorizzer­ebbe una parte delle attività industrial­i. Puntando alla nascita di una nuova realtà nel settore delle costruzion­i.

@fabiosavel­li

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