Giuliana De Sio, un urlo di ribellione
Notturno di donna con ospiti del grande drammaturgo napoletano Annibale Ruccello, corre lungo venti anni con la stessa protagonista, Giuliana De Sio, carismatica figlia di quella grande, materica tradizione attorale che si impone per sanguigna presenza scenica, che padroneggia ritmi e tempi, che apre al sentimento e lo governa con arte. Stessa la febbricitante regia di Enrico Maria Intensa Giuliana De Sio (59 anni) in una scena dello spettacolo Lamanna (Teatro Aurora, Scandicci).
Ruccello coglie la mutazione antropologica di Napoli, ne fotografa l’agonia nel trionfare di un infimo sogno piccoloborghese raggiunto al prezzo di un devastante sradicamento. La protagonista ha perso il suo mondo, fantasmi del suo immaginario da telenovela la tormentano, per il suo parlare in dialetto, la seducono e fanno esplodere il suo avvilimento, il suo senso di inadeguatezza. L’uccisione dei figli è estremo, furioso, dissennato urlo di ribellione. L’annullamento di sé.
Una buona compagnia, ottimo l’inquietante Gino Curcione, e lei, Giuliana De Sio, dolorosa, viscerale, intensa, priva di pudori nel suo sofferto martirizzarsi, sprovveduta nella sua ingenuità, fragile, infantile, efferata, e capace di trovare il comico nel tragico e il tragico nel comico.