Corriere della Sera

Montella non si accontenta: «Possiamo crescere ancora»

Stasera il Milan a San Siro contro il Torino dell’ex Mihajlovic. «Bacca e Lapadula assieme? Una forzatura»

- Monica Colombo

Chissà se stava cercando l’ammorbiden­te allo scaffale dei detersivi quando si è sentito rivolgere suggerimen­ti non richiesti da un anonimo tifoso. «Pensavo che solo a Roma fossero tutti allenatori, invece anche a Milano è così. Mi è capitato di ricevere consigli addirittur­a al supermerca­to. Qualcuno mi suggeriva di fare i cambi prima...». Vincenzo Montella rintuzza le critiche per il gioco espresso contro il Cagliari («Abbiamo tirato 29 volte in porta, concesso il numero minimo di tiri stagionali, con il baricentro più alto e più compatti che mai: una grande partita») e rispedisce al mittente le velleità di coloro — e chissà se fra questi figura anche il presidente Berlusconi — che aspirano a vedere in campo contempora­neamente Bacca e Lapadula. «È una possibilit­à ma anche una forzatura. Con la partenza di Luiz Adriano, ho solo due prime punte». Stasera quindi nel freezer di San Siro, negli ottavi di finale di Coppa Italia contro il Torino, suonerà solo il pianista Lapadula affiancato da Suso e Bonaventur­a, complice pure la squalifica di Niang.

Mihajlovic non si presenterà al cospetto del suo ex pubblico con l’animo di chi intende concedere favori. «Con il Milan sarà difficile ma non impossibil­e. Nelle partite secche abbiamo già dimostrato di potercela giocare con chiunque».

Il serbo si congedò da Milano con un giudizio lapidario. «Con questa squadra è difficile fare di più». In realtà con pochi mutamenti in organico Montella ha riportato il Milan lassù. «Sinisa è un amico, posso solo dire che da quando sono arrivato ho trovato giocatori con grande voglia di riscatto». Eppure non si accontenta: «Ora voglio convincerl­i che si può fare di più». Persino Arrigo Sacchi, un guru a queste latitudini, dopo iniziali punture ora elogia il lavoro dell’allenatore rossonero. «Mi fanno piacere le sue parole. Io sono cresciuto seguendo il suo Milan ma voglio ricordare che anche la sua squadra nei primi sei mesi fece fatica». Touché.

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Punta centrale Gianluca Lapadula, 26 anni (Ansa)

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