Le nuvole di gabbiani a Venezia per il gelo
Arrivano al tramonto. E ricordano il film di Hitchcock «Gli uccelli». Centinaia di gabbiani volano radenti il Bacino di San Marco a Venezia. Arrivano per «cena». È l’ora nella quale i cefali, resi «lenti» dalle temperature di questi giorni, si riuniscono nelle acque a bassa salinità. Ed ecco piombare su di loro i gabbiani alla ricerca di un pasto facile.
uando arriva l’ora del tramonto Bacino San Marco sembra diventare per un attimo il set di un remake del film di Hitchcock «Uccelli». Centinaia e centinaia di gabbiani che volano bassi, sfiorando le onde create dai vaporetti, «oscurano» Punta della Dogana come se in cielo ci fosse una enorme nuvola grigia. Danno la caccia ai tantissimi pesci che il gelo di questi giorni ha spinto verso la città quando le temperature polari hanno ghiacciato ampie parti della laguna. I cefali e gli altri pesci che popolano le acque veneziane si sono ammassati lungo i rii. Nuotano impacciati e lenti per il freddo, sembrano diventati incapaci persino di opporre resistenza alle correnti. Restano in balia delle scie di vaporetti e barche, che li sollevano fino a pelo d’acqua. «Per i gabbiani è come se avessero aperto una specie di enorme supermercato — spiega il professor Luca Mizzan, direttore del Museo di Storia naturale di Venezia — hanno pesce a volontà e anche molto facile da catturare». Gli studiosi stanno analizzando il fenomeno dei grandi assembramenti di cefali nei canali dove le correnti abbassano la salinità, perché accade soltanto in occasione di inverni molto rigidi come quello di tre anni fa. Intanto i gabbiani banchettano e come loro fanno garzette e aironi nella parte di laguna più lontana dalla città.