Milan batte Toro Ora contro la Juve
Coppa Italia: vittoria in rimonta dei rossoneri che affronteranno la Juve
Sta diventando un fatto personale: Gigio Donnarumma contro Andrea Belotti. In campionato il portierone aveva parato un rigore al Gallo, ieri sera con un intervento strepitoso gli nega il possibile 2-2 che avrebbe significato rimettere tutto in discussione nei tempi supplementari, e sì che Belotti aveva anche tirato bene, di potenza, e da due passi. Nelle stessa azione quasi 200 milioni contro, ma soprattutto il futuro dell’Italia, un bello spettacolo per il c.t. Ventura. Va avanti il Milan, allora, che si regala ai quarti l’ennesima sfida con la Juventus e oltre a Gigio dei miracoli deve ringraziare l’infinita riserva di energie che questa squadra riesce a mettere in campo, anche quando gli uomini migliori sembrano un po’ faticare (Bonaventura aveva mancato un gol nel primo tempo, facendosi recuperare da Barreca), ma che poi riescono sempre a ritrovarsi; ieri sera basta un guizzo lungo tre minuti che porta al gol del pareggio di Kucka, al 16’ s.t. (azione avviata da un gran dribbling di Suso e dal cross di Jack) e poi al vantaggio di Bonaventura, che segna un gol capolavoro al volo su assist, manco a dirlo, del solito Suso. Questa è l’ossatura del Milan, questi sono i suoi eroi.
Fin lì, invece, il protagonista era stato il Gallo: cinque gol di testa, cinque di sinistro e cinque di destro (compreso quello di ieri sera, su azione di contropiede recitata a memoria, a raccogliere l’imboccata di Benassi). Quando si dice il prototipo dell’attaccante completo: Belotti porta a 15 le reti stagionali (solo Dzeko e Icardi hanno segnato di più) e sembra servire, con merito, la rivincita a Mihajlovic che invece esce ancora sconfitto.
Si è fatto sul serio a San Siro; è una partita intensa e tosta, ma non cattiva e Lapadula è quasi disperato quando a inizio ripresa colpisce Hart involontariamente, ma un po’ da smanierato. I due allenatori hanno ridotto il turnover all’osso, cambiando poco; sembra aver fatto meglio Sinisa che è quello che ha cambiato meno (dentro Iturbe dal 1’) perché i sostituti di Montella lasciano un po’ a desiderare: Gomez ha qualche colpa sul gol, Sosa non convince del tutto, Lapadula è deludente (sbaglia un gol clamoroso nel finale). Per tutto il primo tempo è nettamente meglio il Torino, più organizzato, più pericoloso, prima del gol (Paletta respinge sui piedi di Baselli che tira fuori, un cross di Ljajic per Benassi) e anche dopo, quando ancora Belotti può raddoppiare.
Ma il Toro ha la colpa di non ammazzare il Milan, quando sembra perso (oltre a Bonaventura, nel primo tempo ci prova solo Bertolacci da fuori). Ma nella ripresa è un altro Milan, la manovra si accelera, salgono in cattedra i protagonisti che approfittano del calo degli avversari. Succede troppo spesso perché sia un caso.